Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 4 n. 9/10

settembre-ottobre 1992

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Srila Prabhupada,
fondatore-acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna,
arrivò dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando in Europa, America, Australia, Asia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato questo movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui egli ha dato vita.















La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO: Gopi Priya devi dasi, bhaktin Nicoletta

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
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50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
Tel. 055/8076414, Fax 055/8076630

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RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 4 N. 9/10 - settembre-ottobre 1992

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Grafiche Cometa - Magenta










CALENDARIO VAISNAVA

Sri Gaurabda 506  1992/93 d. C.
Settembre/Ottobre 1992

1IX martedì, apparizione di Sita (moglie di Advaita)
4IX venerdì, Radhastami, apparizione di Srimati Radharani (digiuno fino a mezzogiorno)
7IX lunedì, Parsva Ekadasi
8IX martedì, Sri Vamana Dvadasi (apparizione, il digiuno fino alle 12 si fa il giorno prima); apparizione di Srila Jiva Gosvami
9IX mercoledì, apparizione di Srila Bhaktivinoda Thakura (digiuno fino a mezzogiorno)
10IX giovedì, Ananta Caturdasi Vrata; scomparsa di Hari dasa Thakura
11IX venerdì, Sri Visvarupa Mahotsava; Srila Prabhupada accetta il sannyasa; inizio del terzo mese di Caturmasia: digiuno di latte per un mese
19IX sabato, arrivo di Srila Prabhupada negli USA
22IX martedì, Indira Ekadasi
6X martedì, Ramacandra Vijayotsava; apparizione di Madhvacarya
7X mercoledì, Pasankusa Ekadasi
8X giovedì, Dvadasi, scomparsa di Raghunatha dasa Gosvami, Raghunatha Bhaga Gosvami, Krsna Kaviraj Gosvami
11X domenica, Krsna Saradiya Rasayatra; inizio del quarto mese di Caturmasia: digiuno di urad dahl per un mese; Laksmi Puja
16X venerdì, scomparsa di Sri Narottama dasa Thakura
22X giovedì Trisprisa Mahadvadasi (Rama Ekadasi)
26X lunedì, Govardana Puja; Go Puja; Go Krda
29X giovedì, scomparsa di Srila Prabhupada, digiuno fino a mezzogiorno










INDICE

PER FAVORE: SEGUITE
I COMANDAMENTI DI DIO
Srila Prabhupada viene intervistato da un giornalista americano.

IL SENTIERO PER IL MONDO SPIRITUALE
L'affascinante terra in cui Sri Krsna svolse i suoi divertimenti.

SRIMADBHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del grande classico della spiritualità.

NITAY PADA KAMALA
Una canzone di un grande acarya vaisnava commentata da Srila Prabhupada.

JAYADEVA
Il poeta delle anime liberate.

PER I BAMBINI: LO SRIMADBHAGAVATAM
Una semplice trama riassuntiva, con piccoli quiz, che permetterà a tutti i bambini di avvicinarsi allo SrimadBhagavatam con piacere e facilità.

TULASI DEVI
Chi è e qual è la storia di questa pura devota del Signore.

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Cristo, Cristiani e Krsna.

PRASADAM IL CIBO SPIRITUALE
Guida pratica per imparare a cucinare e offrire il cibo a Sri Krsna.

CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI

LA FESTA DELLA DOMENICA



IN COPERTINA: Sri Krsna
e Arjuna nella battaglia di Kuruksetra











Ritorno a Krishna, la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.

Quando Srila Prabhupada fondò questa associazione a New York nel 1966 spiegò gli obbiettivi che si prefiggeva:
1. Diffondere sistematicamente la conoscenza spirituale in tutta la società ed insegnare a tutti le tecniche della vita spirituale per bilanciare lo scompenso dei valori del mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come viene rivelata dalla Bhagavad-gita e dallo Srimad-Bhagavatam.
3. Far sì che i membri dell'associazione siano più vicini tra loro e più vicini a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e incoraggiare il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, Krsna, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Costruire per i membri e la società un luogo santo dedicato ai divertimenti e alla personalità di Sri Krsna.
6. Unire i membri per insegnare un stile di vita più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti per raggiungere gli obbiettivi sopraelencati.















PER FAVORE: SEGUITE
I COMANDAMENTI DI DIO

Sua Divina Grazia BHAKTIVEDANTA SWAMI PRABHUPADA conversa con un giornalista.



Giornalista: Penso che molta gente sia terribilmente confusa da tutte queste persone che sbucano fuori, una dopo l'altra, dicendo di essere guru e cose simili, dicendo che.....
Srila Prabhupada: Vi assicuro che sono tutte assurdità.
Giornalista: Puoi spiegarci meglio questa affermazione?
Srila Prabhupada: Posso aggiungere che sono tutti dei mascalzoni.
Giornalista: Per esempio, c'è uno che vende mantra di meditazione?
Srila Prabhupada: E' un mascalzone di prima categoria. Ve lo assicuro.
Giornalista: Potrebbe spiegare più in dettaglio...
Srila Prabhupada: Dal modo in cui si comporta, so che è un mascalzone di prima categoria. Non voglio sapere niente su di lui, ciò che ha fatto è evidente. Ma la cosa più stupefacente è che la gente dei Paesi occidentali dovrebbe essere molto progredita, come fa a farsi prendere in giro da mascalzoni così?
Giornalista: Penso che la gente stia cercando qualcosa e lui è lì...
Srila Prabhupada: Sì, ma vuole qualcosa molto a buon mercato. Ai nostri discepoli non viene dato niente a buon mercato. La nostra prima condizione è il carattere, il carattere morale. Vedi? A meno che una persona non segua rigidamente i princìpi morali, non le viene data alcuna iniziazione né le viene permesso di far parte di questa associazione. E questa specie di imbroglione dice alla gente: "Fate quel che volete. Basta che mi diate cinquantamila lire e io vi darò un mantra". Capisci? Quindi la gente vuole essere imbrogliata e così arrivano moltissimi imbroglioni. Non vuole sottoporsi alla disciplina. La gente ha i soldi e pensa di ottenere con i soldi ciò di cui ha bisogno.
Giornalista: Il paradiso istantaneo.
Srila Prabhupada: Sì, è un'assurdità.
Giornalista: Vorrei chiedere qualcosa. Ho una mia opinione, ma permettimi di fare una domanda: perché i giovani di oggi si rivolgono sempre di più verso le religioni di origine orientale?
Srila Prabhupada: Perché il tipo di vita occidentale materialistico non li soddisfa più. Avete tutto quello che volete per divertirvi. Avete abbastanza cibo, abbastanza donne, abbastanza vino, abbastanza case, abbastanza di tutto. Eppure c'è più confusione e insoddisfazione nel vostro paese che in India dove, nonostante la povertà, la gente mantiene la sua antica cultura spirituale. E ciò la rende felice. La gente lì non è così disturbata. Ciò prova che il solo progresso materiale non può dare soddisfazione. E' necessario che ora la gente si dedichi alla vita spirituale, e con questa sarà felice. Tutti vivono nell'oscurità. Non c'è speranza. Non si sa dove si stia andando, non c'è un obbiettivo. Ma quando si ha una coscienza spirituale e si è situati spiritualmente si sa quello che si sta facendo e dove si sta andando. Ogni cosa ci appare chiara.
Giornalista: In altre parole, tu pensi che le chiese occidentali abbiano fallito nel presentare la vita spirituale. Vorresti dire che il suo messaggio non è rilevante o la chiesa ha forse non presenta il proprio messaggio in modo corretto?
Srila Prabhupada: Prendiamo la Bibbia. Si rivolgeva, molto, molto tempo fa, a popolazioni primitive che vivevano nel deserto. Questa gente non era molto progredita. Quindi a quel tempo, nel Vecchio Testamento, era sufficiente dire: "C'è un Dio e Dio ha creato il mondo". Questa è la verità. Ma ora la gente è progredita scientificamente e vuole conoscere in dettaglio come si è svolta la creazione. Capisci? E questa dettagliata spiegazione scientifica non c'è nella Bibbia. E la chiesa non può dare più di questo. Perciò la gente non è soddisfatta. Andare semplicemente in chiesa e pregare non li attira.
A parte questo, i così detti capi religiosi non seguono nemmeno i princìpi religiosi fondamentali. Per esempio, nel Vecchio Testamento ci sono i Dieci Comandamenti ed un comandamento è "Non uccidere". Ma uccidere è un'abitudine nel mondo cristiano. I mattatoi hanno il consenso di tutti, anche dei religiosi che hanno creato una teoria secondo la quale gli animali non hanno un'anima. Quindi quando chiediamo perché bisogna uccidere, i preti si rifiutano di discutere la faccenda. Tutti rimangono in silenzio. Il che significa che stanno deliberatamente disobbedendo ai Dieci Comandamenti. Dove sono quindi i princìpi religiosi? E' detto in modo chiaro: "Non uccidere". Perché uccidono? Tu che cosa ne pensi?
Giornalista: Chiedi a me?
Srila Prabhupada: Sì.
Giornalista: Beh, "non uccidere" è ovviamente un'etica... è senza tempo, ed è valida. Ma l'uomo non è veramente interessato...
Srila Prabhupada: Sì, è vero. Non è veramente interessato alla religione. E' una farsa. Se non si seguono i princìpi regolatori, dov'è la religione?
Giornalista: Non posso fare a meno di essere d'accordo. Sono totalmente d'accordo. Non ha alcun senso. "Non uccidere". "Non adorare
alcun Dio all'infuori di Me". "Non desiderare la roba d'altri". "Onora il padre e la madre"...Sono bellissimi.
Srila Prabhupada: "Non desiderare la donna d'altri". Ma chi segue questo comandamento? Giornalista: Solo pochi.
Srila Prabhupada: Come si fa quindi adire di essere religiosi? E senza religione la società umana è una società animale.
Giornalista: Va bene, ma vorrei chiederti: in che cosa si differenzia la sua interpretazione dall'etica giudaicocristiana di base dei Dieci Comandamenti?
Srila Prabhupada: Non c'è differenza. Ma, come dicevo, nessuno segue rigidamente i Dieci Comandamenti. Così dico semplicemente: "Per favore, seguite i comandamenti di Dio". Questo è il mio messaggio.
Giornalista: In altre parole, tu chiedi di obbedire a questi princìpi.
Srila Prabhupada: Sì, io non dico che i cristiani dovrebbero diventare degli indù. Dico solo: "Per favore, obbedite ai vostri comandamenti". Farò di voi dei cristiani migliori. Questa è la mia missione. Non dico: "Non c'è Dio nella vostra tradizione, è solo qui, nella nostra". Dico: "Obbedite a Dio". Non dico: "Dovete accettare che il nome di Dio è Krsna e nessun altro". No. Dico: "Per favore, obbedite a Dio. Vi prego, provate ad amare Dio". Giornalista: Mettiamola in questo modo. Se la sua missione e la missione giudaicocristiana occidentale sono la stessa cosa, vorrei chiederti perché i più giovani o la gente in generale non sono molto attratti da quest'ultima e cercano di rivolgersi verso religioni orientali? Perché vanno verso Est se entrambe sono la stessa cosa?
Srila Prabhupada: Perché il giudaismo e il cristianesimo non insegnano loro in modo pratico. Io insegno loro in modo pratico.
Giornalista: In altre parole, tu insegni loro ciò che ritieni un metodo pratico e quotidiano per raggiungere questo appagamento dello spirito.
Srila Prabhupada: L'amore per Dio è insegnato sia nella Bibbia che nella Bhagavadgita. Ma i religiosi di oggi non insegnano veramente come amare Dio. Io insegno alla gente come amare Dio, questa è la differenza. Per questo i giovani si sentono attratti.
Giornalista: Va bene. Quindi, alla fine, è la stessa cosa, ma il metodo per arrivarci è diverso?
Srila Prabhupada: No, il fine è lo stesso e anche il metodo è lo stesso. Ma questi così detti capi religiosi non insegnano alla gente come seguire il metodo. Io insegno, in modo pratico, come seguirlo.
Giornalista: Permettimi di fare una domanda circa qualcosa in cui ci siamo imbattuti proprio di recente. Il maggior problema che trattiene gli uomini e le donne dall'amare Dio e dal seguire i Dieci Comandamenti è il problema sessuale. Sto dicendo una cosa ovvia. Ci siamo passati tutti.
Srila Prabhupada: Si, tutti.
Giornalista: E non c'è niente nella cultura o nella religione occidentale che insegni o aiuti i giovani ad affrontare questo difficile problema. Ci sono passato anch'io. Tutti. Lei, nel suo messaggio, dà qualcosa ai suoi giovani cui aggrapparsi? E cosa?
Srila Prabhupada: Chiedo ai miei discepoli di sposarsi. Non permetto tutte queste stupidaggini di ragazzi che vivono con la loro ragazza. No: ti devi sposare e vivere come un gentiluomo.
Giornalista: Vorrei essere un po' più basilare. Che fare quando si hanno quattordici, quindici anni?
Srila Prabhupada: Noi insegniamo ai nostri ragazzi come diventare brahmacari, come vivere una vita di celibato, come controllare i propri sensi. Nella cultura vedica generalmente non ci si sposa fino a quando il ragazzo non abbia circa ventiquattro o venticinque anni e la ragazza circa sedici o diciassette. E poiché sperimentano il piacere spirituale della Coscienza di Krsna, non sono interessati alla vita sessuale. Quindi noi non diciamo: "Non frequentare donne" o "Interrompi la vita sessuale". Regoliamo ogni cosa sotto il principio superiore della Coscienza di Krsna. In questo modo ogni cosa procede bene.
Giornalista: Quindi i tuoi discepoli non si mordono la lingua o le labbra dicendo: "Non devo toccare quella ragazza (o quel ragazzo)". C'è modo di sostituire il sesso?
Srila Prabhupada: Sì, un gusto superiore. Questa è la Coscienza di Krsna. E funziona: già insegno ad uomini e donne occidentali come controllare i loro impulsi sessuali. I miei discepoli che vede qui sono tutti occidentali, non sono importati dall'India.
Giornalista: Una cosa che vorrei sapere è che cosa pensi di tutti questi falsi spiritualisti che ci sono in giro.
Srila Prabhupada: Gli occidentali, specialmente i più giovani, desiderano ardentemente la vita spirituale. Se però qualcuno viene da me e mi chiede di essere iniziato, io gli rispondo immediatamente che deve seguire questi quattro princìpi: non mangiare carne, non giocare d'azzardo, non prendere intossicanti, non fare sesso illecito. Molti se ne vanno subito. Invece tutti questi imbroglioni non pongono alcun tipo di restrizione. E' come se un medico dicesse a uno con il mal di pancia: "Puoi fare tutto quello che vuoi, basta prendere questa medicina e guarirai". Se il paziente continuerà però a mangiare cose irritanti non guarirà di sicuro, ma questo medico diventerà famoso.
Giornalista: Sì. Farà morire molte persone ma piacerà molto.
Srila Prabhupada: Sì. (Ride) Invece un vero medico direbbe: "Non puoi fare questo, non fare quello". Ma è una seccatura seguirlo. La gente vuole qualcosa a buon mercato. Perciò gli imbroglioni vengono a truffarla. Visto che la gente vuole essere imbrogliata, approfittano dell'occasione per farlo. Vedi? Quindi questi mascalzoni dicono alla gente: "Tu sei Dio, tutti sono Dio. Devi solo realizzare te stesso, te ne sei solo dimenticato. Prendi questo mantra e diventerai Dio. Non c'è bisogno di controllare i sensi. Puoi bere. Puoi avere una sfrenata vita sessuale e qualsiasi cosa ti piaccia". Questo alla gente piace: "Oh, in solo quindici minuti di meditazione diventerò Dio e costa appena cinquantamila lire". Milioni di persone sono pronte a farlo. Per cinquantamila lire chiunque lo farebbe. (Ride).
Non possiamo ingannare in questo modo. Se si vuole veramente una vita spirituale, bisogna seguire certe restrizioni. Il comandamento è: "Non uccidere", quindi non dirò: "Si, puoi uccidere, intanto l'animale non ha sentimenti, non ha anima". Non possiamo imbrogliare in questo modo.
Giornalista: Questo tipo di cose ha disilluso moltissimi giovani.
Srila Prabhupada: La prego di aiutarci. Questo movimento è molto bello. Aiuterà tutti. Aiuterà l'intera società umana. E' un movimento sincero. Non inganniamo e non imbrogliamo. E' un movimento autorizzato.
Giornalista: Autorizzato da chi?
Srila Prabhupada: Autorizzato da Krsna, Dio. In India la Coscienza di Krsna ha milioni e milioni di seguaci, l'ottanta per cento della popolazione. Chieda a qualunque indiano. Sarà in grado di dirle moltissimo su Krsna.
Giornalista: Pensa veramente, da un punto di vista molto pratico, che il suo movimento riuscirà a farcela qui in Occidente?
Srila Prabhupada: Da quello che vedo, ha grandi possibilità. Noi non diciamo: "Abbandona la tua religione e vieni da noi". Noi diciamo: "Almeno segui i tuoi princìpi. E poi, se vuoi, studia con noi". A volte può succedere che degli studenti, anche se sono laureati, decidano di frequentare università straniere per studiare di più. Perché succede? Vogliono ulteriori chiarimenti. Allo stesso modo, qualsiasi scrittura religiosa si segua darà l'illuminazione. Ma se si trova qualcosa di più in questo movimento per la Coscienza di Krsna, perché non si dovrebbe accettarlo? Se si è seri per quanto riguarda Dio, perché mai si dovrebbe dire: "Sono cristiano", "sono ebreo", "non posso frequentare i vostri incontri"? Perché si dovrebbe dire: "Oh, non posso permettervi di parlare nella mia chiesa"? Ma se parlo di Dio, che cosa ci sarebbe di male?
Giornalista: Non posso che essere d'accordo con lei.
Srila Prabhupada: Sono disposto a parlare con qualsiasi persona cosciente di Dio. Abbozziamo un programma così da portare beneficio alla gente. Ma loro vogliono proseguire in modo stereotipato. Se vediamo che seguendo un particolare tipo di principio religioso si sviluppa amore per Dio, si tratta di una religione di prima classe. Ma se si sviluppa semplicemente amore per la ricchezza, allora che razza di religione è?
Giornalista: Ha ragione.

Srila Prabhupada: Questo è il nostro test: bisogna sviluppare amore per Dio. Non diciamo di seguire per forza il cristianesimo, l'islamismo, l'ebraismo o l'induismo. Guardiamo semplicemente se si sviluppa amore per Dio. Ma la gente dice: "Chi è Dio? Io sono Dio". Vede? Oggigiorno si insegna che siamo tutti Dio.
Giornalista: Hai visto le foto di quell'uomo sorridente con i baffi ed il naso all'ingiù? Prima di morire ha detto di essere Dio.
Srila Prabhupada: Dio? Non era che un altro mascalzone. Vede, questo è ciò che succede. Diceva di essere Dio. Ciò significa che la gente non sa chi è Dio. Supponiamo che io venga da lei e dichiari di essere il Presidente degli Stati Uniti, ci crederebbe?
Giornalista: (Ridendo) No, non credo.

Srila Prabhupada: Questi furfanti! La gente li accetta come Dio perché non sa chi è Dio, questo è il problema.
Giornalista: E' totalmente assurdo che qualcuno venga a dire di essere Dio.
Srila Prabhupada: Ma chiunque accetti costui come Dio è altrettanto mascalzone. L'uomo che dice di essere Dio è un mascalzone di prima categoria. E' un imbroglione. Non sa cos'è Dio. Crede che Dio sia così a buon mercato da poterlo pagare cinquantamila lire. Giornalista: Naturalmente, l'idea occidentale è che l'uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio. Di conseguenza Dio dovrebbe avere l'aspetto di un uomo.
Srila Prabhupada: Voi avete moltissimi scienziati. Allora cercate di scoprire qual è la vera immagine di Dio, qual è la Sua vera forma. Dove si studia questo? Fate un sacco di ricerche. Ma dove si fanno ricerche su Dio? Il problema è proprio questo. Ma il movimento per la Coscienza di Krsna è il posto giusto per studiare Dio. Studiando con noi non si accetterà come Dio un qualunque mascalzone. Si accetterà solo Dio quello vero. Noi insegniamo che esiste un'altra natura oltre alla natura materiale. Questa natura materiale si manifesta e poi si dissolve, ma Dio e la Sua natura spirituale sono eterni. Anche noi esseri viventi siamo eterni, senza una fine e senza un principio. Il movimento per Coscienza di Krsna ci insegna come possiamo trasferirci in quella natura spirituale eterna dove risiede Dio.
Giornalista: Questa è la ricerca dell'uomo.

Srila Prabhupada: Si, questa è la ricerca. Tutti cercano di essere felici perché è una prerogativa degli esseri viventi. Devono essere felici per natura, ma non sanno dove essere felice. Cerca di essere felice in un luogo dove esistono quattro condizioni miserabili cioè la nascita, la vecchiaia, la malattia e la morte. Gli scienziati cercano di essere felici e di rendere gli felici altri. Ma quale scienziato ha potuto fermare vecchiaia, malattia, morte e rinascita? C'è qualche scienziato che ci è riuscito?
Giornalista: Non credo proprio.

Srila Prabhupada: Allora, perché non riflettono: "Abbiamo fatto moltissimi progressi, ma quali miglioramenti abbiamo avuto in questi quattro settori?". Nessuno. Eppure continuano ad essere orgogliosi del loro progresso, della loro istruzione e della tecnologia. Ma le quattro miserie principali rimangono quelle che sono. Capisci?
Gli scienziati saranno avanzati nella medicina, ma c'è forse un qualche rimedio che ci possa far dire: "Ora non c'è più malattia". Esiste un tale rimedio? No. Allora qual è il progresso degli scienziati? Piuttosto, la malattia sta aumentando in diverse nuove forme; hanno inventato armi nucleari. Che cosa c'è di buono in questo? Giusto per ammazzare. Hanno inventato qualcosa per non far più morire gli uomini? Andrebbe a loro credito. Ma la gente muore ad ogni istante e gli scienziati hanno semplicemente inventato qualcosa per accelerare la loro morte. Tutto qui. E' questo il loro credito? Quindi, non c'è ancora alcuna soluzione contro la morte. E cercano di fermare la sovrappopolazione. Ma qual è la loro soluzione? Ad ogni minuto la popolazione aumenta. Quindi non c'è soluzione per la nascita. E non c'è alcuna soluzione per la vecchiaia. Perfino un grande scienziato come Einstein ha dovuto soffrire la vecchiaia e la morte. Perché non ha saputo fermare l'invecchiamento? Tutti cercano di rimanere giovani, ma qual è il metodo? Gli scienziati non si preoccupano di risolvere questo problema perché va oltre le loro possibilità. Fanno una specie di inganno, ecco tutto. Ma la Coscienza di Krsna è la soluzione, ed è tutto descritto nella Bhagavadgita. Provate per credere.















CANTATE HARE KRISHNA E SIATE FELICI

HARE KRSNA HARE KRSNA
KRSNA KRSNA HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA
RAMA RAMA HARE HARE















IL SENTIERO
PER IL MONDO SPIRITUALE

I pellegrini che percorrono il sentiero che circonda le città sante dell'India giungono al termine della strada tante volte percorsa delle nascite e delle morti ripetute.

di VISAKHA DEVI DASI



A novanta miglia a SudEst di Delhi, annidata in un'ansa del tortuoso fiume Yamuna, c'è Vrndavana che è per gli Indù ciò che Gerusalemme è per gli ebrei e la Mecca per i musulmani. I pellegrini arrivano in massa  specialmente nei giorni santi  in treno, in autobus, in ricksha, in taxi, con tanga tirati da cavalli e persino a piedi. Trasportano figli e bagagli e con occhi spalancati e innocenti vengono a vedere il sacro tirtha, a toccare questa terra santa, a chiedere benedizioni alle Divinità del tempio, ad ascoltare le parole dei suoi abitanti, a cantare i santi Nomi del Signore e a percorrere a piedi nudi il sentiero che circonda questo luogo santo.
Cinquemila anni fa il Signore trascorse a Vrndavana i primi quindici anni dei suoi divertimenti sulla terra. Qui Sri Krsna rese felici i Suoi genitori e i Suoi vicini di casa comportandosi da bambino perfetto, deliziò i Suoi amici giocando con loro alla pari, uccise i Suoi mortali nemici con la Sua onnipotenza e incantò le pastorelle con il Suo aspetto infinitamente attraente. Manifestando i passatempi di Vrndavana Egli invita tutti a ricongiungersi con Lui nel regno spirituale che è situato molto al di là della nostra sfera materiale.
Cinquecento anni fa Sri Krsna apparve nuovamente per insegnare e per assaporare l'amore trascendentale per Dio. In questa incarnazione Egli apparve nella forma di Sri Caitanya Mahaprabhu, il più elevato devoto di Krsna. Sri Caitanya Si recò a Vrndavana, spinto da un forte e spontaneo amore estatico per la venerabile terra di Krsna; sapeva che Vrndavana era trascendentale, lo stesso mondo spirituale proiettato nel contesto materiale. In grande estasi Sri Caitanya, nel corso del Suo pellegrinaggio, rivisse nel Suo cuore i passatempi che Sri Krsna vi aveva svolto quattromilacinquecento anni prima e chiese in seguito a sei dei Suoi principali discepoli di risiedere a Vrndavana, di erigervi dei templi, e di riportare alla luce gli antichi luoghi santi.
Il lavoro dei sei Gosvami di Vrndavana aprì la strada alle generazioni successive di santi e maestri venerabili che si sono recati a Vrndavana, vi hanno vissuto, l'hanno adorata e hanno cantato le sue glorie.
Nel 1932 Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, fondatore della Gaudiya Math, guidò una moltitudine di pellegrini in un pellegrinaggio della durata di un mese intorno all'intera area di Vrndavana e nel 1956 Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada  discepolo principale di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura  vi andò a vivere per scrivere.
Un giorno un forestiero chiese a Srila Prabhupada: "Perché vivi a Vrndavana? Perché hai scelto di trascorrere la tua vecchiaia in un luogo così sporco?" Srila Prabhupada gli rispose: "I materialisti considerano Vrndavana una città sporca perché ci sono molte scimmie, molti cani e parecchie immondizie lungo le rive della Yamuna. Queste persone non sono in grado di capire che tuttavia Vrndavana è una rappresentazione della Vrndavana originale, la dimora di Sri Krsna nel mondo spirituale, e che Sri Krsna e la Sua dimora devono essere venerate allo stesso modo".
Nell'inverno del 1971 io e mio marito Yadubara decidemmo di fare un servizio fotografico su un caratteristico villaggio indiano e chiedemmo a Srila Prabhupada, che aveva viaggiato per tutta l'India, quale poteva essere il villaggio più adatto. Srila Prabhupada ci disse che essendo noi degli stranieri, saremmo stati imbrogliati e derubati ovunque ci fossimo recati.
Ne restammo molto delusi; Srila Prabhupada ci guardò  la nostra delusione doveva essere molto evidente  si interruppe e dopo qualche secondo ci consigliò di andare a fotografare Vrndavana. Ci recammo a Vrndavana nell'estate del 1971 e alla fine di quell'anno, diventammo discepoli di Srila Prabhupada. Ora visitiamo Vrndavana quasi ogni anno.
Nel corso di un recente viaggio, mi unii ad alcune consorelle per fare delle escursioni quotidiane lungo il sentiero di nove Km che circonda la città. Srila Prabhupada ci aveva spiegato che chi percorre il sentiero che circonda i santi luoghi di pellegrinaggio come Vrndavana, neutralizza il continuo vagare dell'anima in questo mondo materiale attraverso le nascite e le morti ripetute. Così, fiduciose di fare un po' di avanzamento spirituale, ogni pomeriggio alle tre io e le mie consorelle ci incontravamo e ci incamminavamo a passo svelto lungo i sentieri polverosi facendo ritorno alle cinque.
Risiedevamo al tempio ISKCON di KrsnaBalarama, a un minuto di distanza dall'estremità più occidentale del sentiero del parikrama (il sentiero che circonda Vrndavana). Iniziando da questo punto attraversammo quelle che Srila Prabhupada chiamava "le sabbie d'argento scintillanti" di Ramanareti, una radura circondata da boschi, dove Sri Krsna, Suo fratello Balarama, e i Loro amici giocavano con i vitelli.
A Ramanareti girammo a destra ed entrammo in un ampio sentiero ombroso che un tempo correva lungo la riva del fiume Yamuna (col passare degli anni la Yamuna ha cambiato il suo corso e ora scorre a circa mezzo miglio a nord del sentiero).
Dopo mezzo miglio di cammino, tra giardini fioriti nascosti dietro muri di fango alti cinque piedi e piccoli asrama (abitazioni dei devoti) sulla nostra destra, arrivammo al Kaliyaghata. Qui il sentiero si aprì e vedemmo alla nostra destra una serie di ghata secolari, ciascuno con ampi gradini di pietra che scendevano dove una volta scorreva la Yamuna.
Su uno di questi ghata si erge un enorme albero kadamba, piantato da Krsna stesso cinquemila anni fa. Da questo albero Krsna Si lanciò nel fiume per castigare il grande serpente Kaliya. Appena superato il Kaliyaghata, vedemmo il tempio di Madanamohana e le sue guglie logorate dal tempo che adornano maestosamente una ripida collina.
Il tempio di Madanamohana, uno dei primi templi di Vrndavana, fu costruito da Sanatana Gosvami, uno dei sei Gosvami di Vrndavana, designato da Sri Caitanya. Srila Prabhupada ha spiegato che adorando la Divinità di Madanamohana potremo conoscere ciò che riguarda Krsna, noi stessi e la nostra relazione con Lui. Questa conoscenza, egli diceva, è lo scopo principale della vita umana.
Poi entrammo in un'area più popolata. A destra si elevavano le cupole dei vari templi tra palazzi di duetre piani, mentre a sinistra c'erano case e capanne di fango popolate di bambini che vedendoci cantare sul nostro japa (rosario), si misero a saltellarci intorno imitando il nostro "Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare".
Un po' più avanti lungo il sentiero del parikrama, parzialmente nascosto tra un palazzo di cemento e un alto muro, c'è l'Imlitala, l'albero di tamarindo sotto la cui ombra Sri Caitanya si sedeva tutti i pomeriggi a cantare Hare Krsna e a spiegare ai Suoi visitatori il significato del Suo canto. Questo luogo è ora contrassegnato dalle impronte dei Suoi piedi; alcuni metri più in là vi è stato eretto un tempio che sovrasta il fiume Yamuna.
Raggiungemmo presto la sponda del fiume vicino ad un enorme palazzo di pietra a basse arcate e con molti gradini. Qui i pellegrini si bagnano e offrono preghiere al fiume sacro in cui il Signore usava divertirSi.
Il nostro passo cominciò a rallentare quando iniziammo a camminare con fatica sulla sabbia ora più soffice e incontrammo una mandria di mucche che attendeva di essere riportata alla stalla dopo il pascolo. In questa parte del cammino l'atmosfera era però diversa. Avevamo superato ciò che Srila Prabhupada ci aveva detto sulla sponda fiume: le fogne a cielo aperto, i bambini assillanti, i pellegrini a bocca aperta. Dovemmo procedere in fila indiana lungo lo stretto sentiero fino a quando non vedemmo profilarsi un piccolo tempio. Qui c'era un sadhu che leggeva un testo sacro davanti a un piccolo gruppo di persone mentre un pavone avanzava impettito verso di loro. A sinistra c'era un deserto sabbioso e a destra c'erano fattorie e asrama.
Raggiungemmo poi un piccolo tempio, non più grande di un ampio armadio. Qui ogni giorno c'è sempre lo stesso devoto che vende libri religiosi o siede tranquillo a cantare sul suo rosario. Insistette con gentilezza perché ci fermassimo e prendessimo un po' di caranamrta, l'acqua con cui aveva lavato i piedi di loto della Sua Divinità di Gopala (Krsna bambino). Poi mescolò l'acqua santificata allo yogurt e all'acqua di rose e noi accettammo di cuore le gocce purificatrici e vivificanti che egli versava sulle nostre mani. Quando, non volendo perdere il passo, ci dirigemmo nuovamente verso il sentiero del parikarma, lo sentimmo esprimere la sua gioia nel vedere degli occidentali incamminarsi lungo il sentiero più auspicioso del mondo.
Lungo il sentiero incontrammo anche molti abitanti di Vrndavana che andavano al mercato con le loro mercanzie. Portavano frutta, verdura e legna da ardere in ceste di vimini che tenevano in equilibrio con grazia sulla testa (uno di essi correva in bicicletta davanti a noi con una cesta traballante in bilico sulla testa). Facevano parte dello scenario asini carichi di sacchi di sabbia per costruzione, bufali e buoi che trainavano carri e sadhu dagli abiti color zafferano. Ci salutavano spesso con un "Jaya Radhe", che ci ricordava le parole di Srila Prabhupada: "Tutti gli abitanti di Vrndavana sono vaisnava e sono di buon augurio perché in un modo o nell'altro recitano sempre il santo nome di Krsna. Anche se alcuni di loro non seguono rigidamente le regole del servizio devozionale devono essere considerati comunque devoti di Krsna perché direttamente o indirettamente cantano sempre il Suo nome... Sono fortunati anche quando si incontrano per strada perché si salutano dicendo il nome di Radha o Krsna. (CaitanyaCaritamrta. Adi lila 5.232, commento).
Poco dopo attraversammo una delle due strade principali che portano a Vrndavana. Vedemmo spuntare a destra tra i palazzi fatiscenti il Davanalakunda così chiamato (davanala significa incendio nella foresta) perché il Signore spense un incendio che minacciava Vrndavana.
Eravamo ora sulla dirittura di arrivo e scorgemmo con sollievo in lontananza le cupole del tempio di KrsnaBalarama. Meditammo sul fatto di avere appena percorso la dimora di Sri Krsna, con i suoi cinquemila templi, le innumerevoli piante sacre di tulasi, i devoti, le Divinità e gli alberi dei desideri e di come tutto ciò ci avesse più purificate.
Attraversammo infine il Bhaktivedanta Swami Marg e ritornammo al punto di partenza. Ci fermammo però solo quando arrivammo al chiosco delle bibite davanti a un nimbu pani (succo di limone con ghiaccio, acqua e zucchero).
Sedersi fu veramente piacevole.
"Prima mi sentivo così stanca al pensiero di dover percorrere il parikrama", disse la mia amica Vidya, "E quando siamo ritornate mi facevano male le gambe. Però mi accorgo che ogni volta vado più lontano, sono più veloce. E' quasi come se ci fosse qualcosa che mi trasportasse". Sitala e io avevamo la stessa sensazione. E' un'esperienza mistica fare un pellegrinaggio intorno a Vrndavana, la sacra terra di Krsna.



figure:
Vrndavana, la sacra terra dei passatempi di Sri Krsna, attira pellegrini da tutto il mondo. Sotto, abitanti del lontano stato di Manipura percorrono questo sentiero sacro. Benché Vrndavana sia una piccola città con meno di cinquantamila abitanti, ci sono cinquemila templi di Krsna. La mappa qui sopra mostra i sette templi principali e il sentiero di sei miglia che la circonda.
In osservanza di un rigido voto un asceta (a sinistra) percorre il sentiero che circonda Vrndavana prostrandosi 108 volte ad ogni passo. Ad ogni omaggio posa uno dei suoi 108 sassi sul passo successivo. Lungo la strada, due abitanti di Vrndavana (sotto a destra) si scambiano il saluto mattutino. Il tempio di Madanamohana (sotto) fu costruito da Sanatana Gosvami nel sedicesimo secolo. Oltre al tempio, nel luogo in cui meditava Sanatana Gosvami, c'è una Divinità di Krsna (sotto). Dopo nove Km di strada (a destra) percorse in due ore di pellegrinaggio, devote occidentali attraversano una distesa di sabbia qualche minuto prima di arrivare al tempio ISKCON di KrsnaBalarama.
A Vrndavana la migliore amica dell'uomo è la mucca di famiglia (sotto). Gli abitanti del luogo celebrano il festival dei carri di Jagannatha (Krsna, il Signore dell'Universo, ora festeggiato in tutto il mondo dai devoti di Krsna) in una rustica piazza nascosta tra le strade di Vrndavana (sopra).















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM

Primo Canto: "La Creazione"

Continuiamo qui la presentazione dello SrimadBhagavatam, il grande classico della letteratura spirituale vedica scritto cinquemila anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto e commentato dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Lo SrimadBhagavatam fornisce all'umanità la chiave per vivere unita in pace, prosperità e amicizia concentrandosi su una causa comune. Questa causa è l'unità spirituale di tutti gli esseri viventi, e lo SrimadBhagavatam presenta un'ideologia rivoluzionaria che è la base per rispiritualizzare la società. Nel mondo di oggi non mancano conoscenze scientifiche, ciò che manca è la conoscenza della scienza di Dio. Quindi in un mondo che soffre per la discordia, per l'ansia e per la confusione non c'è letteratura più importante di questo radioso SrimadBhagavatam. Chi volesse ricevere l'intera opera dello SrimadBhagavatam può scrivere o telefonare alla Bhaktivedanta Book Trust Italia.



VERSO 22


sakrd yad darsitam rupam
etat kamaya te 'nagha
matkamah sanakaih sadhu
sarvan muncati hrcchayan

sakrt: una sola volta; yat: questa; darsitam: mostrata; rupam: forma; etat: questa; kamaya: per il desiderio; te: tuo; anagha: o essere virtuoso; mat: Mio; kamah: desiderio; sanakaih: aumentando; sadhuh: il devoto; sarvan: tutti; muncati: abbandona; hrtsayan: desideri materiali.



TRADUZIONE

"O essere virtuoso, una sola volta Mi sono mostrato a te, e proprio per accrescere la tua attrazione per Me. Infatti, più Mi cercherai e più i tuoi desideri materiali si dissiperanno.



SPIEGAZIONE

L'essere vivente non può restare privo di desideri nemmeno per un attimo. Non è una pietra; deve agire pensare sentire e volere. Quando i suoi pensieri sentimenti e desideri sono diretti verso la materia egli s'imprigiona, ma quando sono rivolti verso il servizio al Signore si libera a poco a poco da ogni schiavitù. Più si pratica il servizio d'amore al Signore, più si sviluppa attrazione per esso. Questa è la natura trascendentale del servizio divino. Il servizio offerto alla materia finisce per stancare, mentre il servizio offerto al Signore non conosce limiti. Si può accrescere continuamente il desiderio di servire con amore il Signore senza sentirsi mai sazi. Inoltre, colui che serve intensamente il Signore potrà percepire la Sua presenza spirituale nel servizio stesso. Vedere il Signore significa perciò servirLo, perché il servizio reso a Lui è identico alla Sua Persona. Il devoto sincero deve dunque servire fedelmente il Signore, che gli indicherà come e dove compiere il suo servizio. Nessun desiderio materiale era rimasto in Narada, ma il Signore volle parlargli in questo modo solo per accrescere in lui il desiderio già intenso d'incontrarLo.



VERSO 23


satsevayadirghayapi
jata mayi drdha matih
hitvavadyam imam lokam
ganta maj-janatam asi

satsevaya: servendo la Verità Assoluta; adirghaya: per qualche giorno; api: anche; jata: avendo raggiunto; mayi: in Me; drdha: ferma; matih: intelligenza; hitva: avendo lasciato; avadyam: miserabile; imam: questo; lokam: universo materiale; ganta asi: giungerai; mat-janatam: Miei compagni.



TRADUZIONE

"Servendo la Verità Assoluta, anche solo dopo qualche giorno il devoto vede la sua intelligenza fissarsi in Me. Dopo aver lasciato questo miserabile universo materiale, egli diventerà uno dei Miei compagni nel regno trascendentale.



SPIEGAZIONE

Servire la Verità Assoluta significa servire il Signore Supremo e Assoluto con la guida di un maestro spirituale autentico, che agisce come intermediario "trasparente" tra il Signore e il devoto neofita. Il neofita non ha alcuna possibilità di avvicinare il Signore Sovrano e Assoluto con i suoi sensi materiali imperfetti, perciò dev'essere istruito nella pratica del servizio devozionale da un maestro spirituale qualificato. Grazie a questa educazione, anche solo dopo qualche giorno la sua intelligenza si sarà fissata nella pratica di questo servizio sublime, e finalmente potrà concludere il suo interminabile soggiorno nel mondo materiale ed entrare, come anima perfettamente liberata, nel mondo spirituale, il regno di Dio, dove diventerà uno dei compagni del Signore.



VERSO 24


matir mayi nibaddheyam
na vipadyeta karhicit
prajasarganirodhe 'pi
smrtis ca madanugrahat

matih: intelligenza; mayi: votata a Me; nibaddha: impegnata; iyam: così; na: mai; vipadyeta: separata; karhicit: in qualunque momento; praja: esseri viventi; sarga: al momento della creazione; nirodhe: al tempo dell'annientamento; api: persino; smrtih: ricordo; ca: e; mat: Me; anugrahat: per la grazia di.



TRADUZIONE

"L'intelligenza votata al Mio servizio non fallisce mai. Anche al tempo della creazione o dell'annientamento dei mondi potrai sempre ricordarti di Me, per la Mia grazia."



SPIEGAZIONE

Il servizio di devozione al Signore Supremo non è mai vano. Poiché il Signore è eterno, ogni intelligenza impiegata al Suo servizio o qualsiasi azione
compiuta in relazione a Lui diventa ugualmente eterna. La Bhagavadgita insegna che tali azioni, offerte al Signore Supremo con spirito devozionale, si accumulano vita dopo vita, e quando il devoto giunge a piena maturità l'insieme di queste azioni lo rende degno di vivere in compagnia del Signore Sovrano. Tutte queste azioni devozionali offerte a Dio non vengono mai annullate, ma si accrescono fino a quando il devoto raggiunge la piena maturità.



VERSO 25


etavad uktvopararama tan mahad
bhutam nabholingam alingam isvaram
aham ca tasmai mahatam mahiyase
sirsnavanamam vidadhe 'nukampitah

etavat: così; uktva: parlato; upararama: cessò; tat: quel; mahat: grande; bhutam: meraviglioso; nabhahlingam: presente in persona attraverso il suono; alingam: invisibile; isvaram: l'autorità suprema; aham: io; ca: anche; tasmai: a Lui; mahatam: il grande; mahiyase: a Colui che è glorificato; sirsna: con la testa; avanamam: omaggio; vidadhe: offrii; anukampitah: essendo stato favorito da Lui.



TRADUZIONE

Allora il Signore Sovrano, presente nel suono spirituale, ma invisibile all'occhio, Lui, così meraviglioso, tacque. Colmo di un sentimento di gratitudine, chinai la testa e Gli offrii i miei omaggi.



SPIEGAZIONE

Non importa che Sri Narada questa volta abbia soltanto potuto udire il Signore ma non vederLo, perché questi due tipi di contatto con Lui sono entrambi assoluti. I quattro Veda, per esempio, emanano dal respiro del Signore, ed Egli può essere visto e realizzato attraverso le loro vibrazioni sonore trascendentali. Anche la Bhagavadgita è la manifestazione sonora del Signore e non differisce dalla Sua Persona. In conclusione, vedere e udire il Signore è possibile a chi fa vibrare costantemente questi suoni trascendentali.



VERSO 26


namany anantasya hatatrapah pathan
guhyani bhadrani krtani ca smaran
gam paryatams tustamana gatasprhah
kalam pratiksan vimado vimatsarah

namani: il santo nome, le glorie, ecc.; anantasya: dell'Infinito; hata-trapah: libero da ogni obbligo materiale; pathan: recitando o leggendo ripetutamente; guhyani: misteriose; bhadrani: fonti di ogni benedizione; krtani: attività; ca: e; smaran: ricordando costantemente; gam: sulla Terra; paryatan: viaggiando ovunque; tustamanah: pienamente soddisfatto; gatasprhah: completamente libero da desideri materiali; kalam: il tempo; pratiksan: aspettando; vimadah: senza essere orgoglioso; vimatsarah: senza essere invidioso.



TRADUZIONE

Libero da ogni obbligo materiale cominciai a cantare i santi nomi e le glorie del Signore infinito. Così assorto nel canto e nel ricordo dei divertimenti trascendentali del Signore, fonti di ogni benedizione, viaggiai su tutta la Terra, pienamente soddisfatto e libero dall'orgoglio e dall'invidia.



SPIEGAZIONE

Attraverso il suo esempio Narada Muni descrive in sintesi la vita di un devoto sincero. Ricevuta l'iniziazione dal Signore o dal Suo rappresentante qualificato, il devoto si dedica con serietà al canto delle glorie del Signore e viaggia attraverso il mondo per dare a tutti l'opportunità di ascoltarlo. Non aspira ad alcun beneficio materiale, solo un desiderio lo anima: ritornare a Dio, desiderio che sarà esaudito appena avrà lasciato il suo corpo materiale. E poiché persegue lo scopo più elevato - ritornare a Dio - non è invidioso di nessuno, né orgoglioso di possedere le qualità per ritornare a Dio. La sua unica preoccupazione è cantare e ricordare i santi nomi, le glorie e di divertimenti del Signore, e diffondere secondo le sue capacità e senza interessi materiali il messaggio divino a beneficio di tutti.



VERSO 27


evam krsnamater brahman
nasaktasyamalatmanah
kalah pradurabhut kale
tadit saudamani yatha

evam: così; krsnamateh: colui che è interamente assorto nel pensare a Krsna; brahman: o Vyasadeva; na: non; asaktasya: di colui che è legato; amalaatmanah: di colui che è interamente purificato da ogni contaminazione materiale; kalah: la morte; pradurabhut: si manifestò; kale: nel corso del tempo; tadit: bagliore; saudamani: lampo; yatha: così come.



TRADUZIONE

Così, o Vyasa Brahmana, giunse il momento in cui, pienamente assorto nel pensiero di Krsna e quindi completamente libero da ogni attaccamento e contaminazione materiale, m'incontrai con la morte, proprio come il lampo e il suo bagliore appaiono simultaneamente.



SPIEGAZIONE

Essere pienamente assorti in Krsna significa liberarsi da ogni contaminazione o desiderio materiale. Come un ricco non s'interessa agli oggetti di poco valore, così il devoto di Krsna, sicuro di raggiungere il regno del Signore, dove l'esistenza è eterna, piena di conoscenza e felicità, non prova alcun desiderio per gli oggetti del piacere materiale, cose insignificanti, semplici giocattoli, ombre della realtà, senza un valore duraturo. Questa è la caratteristica di colui che si è arricchito spiritualmente. Poi, giunto il momento, quando il puro devoto è pronto, sopraggiunge ciò che comunemente si chiama morte, ma che in realtà è solo un mutamento del corpo. Per il puro devoto questo cambiamento è come il fulmine, accompagnato simultaneamente da un vivido bagliore: per la volontà suprema egli sviluppa un corpo spirituale nel preciso istante in cui lascia quello materiale. Anche prima della morte il puro devoto è libero da ogni attaccamento materiale, perché il suo corpo è completamente spiritualizzato grazie al suo continuo contatto col Signore, come un ferro che diventa rosso e ardente a contatto col fuoco.



VERSO 28


prayujyamane mayi tam
suddham bhagavatim tanum
arabdhakarmanirvano
nyapatat pancabhautikah

prayujyamane: essendo stato dato; mayi: a me; tam: quel; suddham: spirituale; bhagavatim: adatto a vivere in compagnia del Signore Supremo; tanum: corpo; arabdha: acquisii; karma: attività interessate; nirvanah: cessazione; nyapatat: svanì; pancabhautikah: costituito di cinque elementi materiali.



TRADUZIONE

Avendo ricevuto la benedizione di un corpo spirituale, adatto ad associarsi col Signore Supremo, lasciai il mio corpo materiale costituito di cinque elementi, e da allora tutte le reazioni delle mie attività interessate (karma) cessarono.



SPIEGAZIONE

Come il Signore Supremo gli aveva promesso, appena lasciato il corpo materiale Narada ottenne un corpo spirituale, adatto a vivere in compagnia del Signore. Il corpo spirituale è libero da ogni attaccamento materiale e possiede tre caratteristiche principali: è eterno, libero dalle tre influenze della natura materiale e dalle reazioni delle attività interessate. Il corpo materiale, invece, presenta gli attributi opposti. Le caratteristiche del corpo spirituale si manifestano nel corpo del devoto non appena egli s'impegna nel servizio d'amore al Signore. Infatti, il carattere trascendentale del servizio di devozione agisce sul corpo del devoto come una pietra filosofale, che ha il potere di trasformare il ferro in oro. Per il puro devoto, dunque, cambiare corpo vuol dire sottrarsi alla reazione delle influenze della natura materiale. Le Scritture offrono numerosi esempi, come quello di Dhruva Maharaja e Prahlada Maharaja, che videro il Signore Supremo a tu per tu apparentemente senza cambiare corpo. Ciò indica che la natura stessa del corpo di un devoto cambia, da materiale diventa spirituale, come hanno affermato i Gosvami, grandi autorità in materia, basandosi sulle Scritture autentiche. La Brahma-samhita insegna a sua volta che dal piccolo insetto indragopa fino al grande Indra, re dei pianeti celesti, tutti gli esseri sono soggetti alle leggi del karma e costretti a godere o soffrire delle conseguenze delle loro azioni. Solo il devoto sfugge a queste conseguenze per la misericordia incondizionata del Signore Sovrano.



VERSO 29


kalpanta idam adaya
sayane 'mbhasy udanvatah
sisayisor anupranam
vivise 'ntar aham vibhoh

kalpaante: alla fine di un giorno di Brahma; idam: questo; adaya: riunendo; sayane: essendo andato a riposarsi; ambhasi: nell'Oceano Causale; udanvatah: devastazione; sisayisoh: desideroso di riposarsi (Narayana); anupranam: nel respiro; vivise: entrai; antah: all'interno; aham: io; vibhoh: di Brahma.



TRADUZIONE

Alla fine del kalpa, quando il Signore Supremo, Narayana, Si sdraiò nelle acque devastatrici, Brahma cominciò a riassorbirsi in Lui insieme con tutti gli elementi della creazione, e io feci altrettanto, aspirato dal Suo respiro.



SPIEGAZIONE

Come Krsna è conosciuto come il figlio di Vasudeva, così Narada è conosciuto come il figlio di Brahma. Il Signore Supremo e il Suo devoto liberato, come Narada, appaiono entrambi nell'universo materiale in modo analogo. La Bhagavad-gita insegna che l'avvento e gli atti del Signore sono tutti trascendentali. Secondo le autorità in materia, la nascita di Narada come figlio di Brahma è un divertimento della stessa natura trascendentale. La sua apparizione e scomparsa in questo mondo sono praticamente sullo stesso piano di quelle del Signore. Perciò il Signore e i Suoi devoti, tutti di natura spirituale, non sono che Uno pur rimanendo distinti l'Uno dall'altro: sia l'Uno sia gli altri trascendono l'energia materiale.



VERSO 30


sahasrayugaparyante
utthayedam sisrksatah
maricimisra rsayah
pranebhyo 'ham ca jajnire

sahasra: mille; yuga: 4320000 anni; paryante: alla fine di; utthaya: trascorso; idam: questo; sisrksatah: desiderò creare di nuovo; marici-misrah: rsi come Marici; rsayah: tutti i rsi; pranebhyah: dalle membra del Suo corpo; aham: io; ca: anche; jajnire: apparvi.



TRADUZIONE

Dopo quattro miliardi trecentoventi milioni (4.320.000.000) di anni solari Brahma si svegliò di nuovo per creare secondo la volontà del Signore, e tutti i rsi, tra cui Marici, Angira e Atri, rinacquero dal corpo trascendentale del Signore, e con loro apparvi anch'io.



SPIEGAZIONE

Un giorno di Brahma dura quattro miliardi trecentoventi milioni (4.320.000.000) di anni solari, come conferma la Bhagavadgita. Poi, scesa la sua notte, Brahmaji si riposa in yoganidra per un periodo altrettanto lungo nel corpo di Garbhodakasayi Visnu, che l'ha generato. Dopo il riposo di Brahma, dunque, quando il Signore desiderò ancora manifestare la creazione attraverso Brahma, tutti i grandi rsi riapparvero dalle diverse membra del corpo trascendentale del Signore; e fu così anche per Narada. Questo significa che Narada riapparve con lo stesso corpo spirituale che aveva nella sua vita precedente, proprio come un uomo si sveglia con lo stesso corpo con cui si è addormentato. Sri Narada è eternamente libero di viaggiare ovunque nella creazione materiale e spirituale del Signore onnipotente. Al contrario degli esseri condizionati, egli mantiene sempre, durante le sue apparizioni e scomparse, lo stesso corpo spirituale, che non è distinto dalla sua anima.



VERSO 31


antar bahis ca lokams trin
paryemy askanditavratah
anugrahan mahavisnor
avighatagatih kvacit

antah: nel mondo spirituale; bahih: nel mondo materiale; ca: e; lokan: pianeti; trin: tre (divisioni); paryemi: viaggio; askandita: ininterrotto; vratah: voto; anugrahat: per la grazia infinita; mahavisnoh: di MahaVisnu (Karanodakasayi Visnu); avighata: senza limite; gatih: ingresso; kvacit: in qualsiasi momento.



TRADUZIONE

Da allora, per la grazia di Visnu, l'Onnipotente, viaggio ovunque, senza limiti, sia nel mondo spirituale che nelle tre divisioni dell'universo materiale. E per il mio assorbimento costante nel Suo servizio d'amore che il Signore mi conferì questa grazia.



SPIEGAZIONE

Come c'informa la Bhagavadgita, nell'universo materiale esistono tre divisioni: urdhvaloka, il sistema planetario superiore, madhyaloka, quello intermedio, e adholoka, quello inferiore. Al di là di urdhvaloka, che include Brahmaloka, ci sono gli involucri materiali dell'universo, e ancora oltre si estende il mondo spirituale infinito, che contiene un numero illimitato di pianeti. Questi pianeti, detti Vaikuntha, brillano di luce propria e su ciascuno di essi vive il Signore in persona con i Suoi compagni, tutti eternamente liberati. Sri Narada Muni può recarsi senza alcun limite su tutti questi pianeti materiali e spirituali, come il Signore onnipotente, che è libero di spostarSi in qualsiasi parte della Sua creazione. Nell'universo materiale tutti gli esseri subiscono le tre influenze della natura materiale - virtù, passione e ignoranza. Ma Sri Narada Muni le trascende, quindi può viaggiare ovunque senza incontrare ostacoli. Si può definirlo un cosmonauta liberato. Solo i devoti possono cogliere la misericordia ineguagliabile del Signore, Sri Visnu, per la Sua grazia. Perciò essi non cadono mai dalla loro posizione, al contrario dei materialisti, cioè i karmi e i jnani, che cadono, spinti dalle differenti influenze della natura materiale.
I rsi (come quelli menzionati nel verso precedente) non possono penetrare nel mondo spirituale come Narada, afferma il Narasimha Purana. Rsi come Marici, per esempio, sono autorità nel campo dell'azione interessata, altri, come Saunaka e Sanatana, in quello della speculazione filosofica, ma Sri Narada Muni è l'autorità principale in materia di servizio devozionale. Tutti i grandi maestri del servizio di devozione camminano sulle sue orme, seguendo le istruzioni del suo Naradabhaktisutra; in questo modo ogni devoto del Signore si qualifica per entrare nel regno di Dio, Vaikuntha.

(continua nel prossimo numero)















Cinquecento anni fa, Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema, apparve nel Bengala occidentale nel ruolo di puro devoto  Sri Krsna Caitanya Mahaprabhu. Sri Caitanya è considerato l'incarnazione più misericordiosa di Dio perché ha reso l'amore per Krsna alla portata di tutti attraverso il canto del maha-mantra: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.
Quando Sri Krsna apparve come Sri Caitanya, il Suo principale compagno, nella diffusione del movimento per la Coscienza di Krsna, era Nityananda Prabhu. Nityananda è un'espansione di Sri Caitanya. In altre parole, Egli non è differente da Sri Caitanya. Il Signore Supremo appare in molte forme come Sri Caitanya e Nityananda Prabhu per elargire la Sua grazia alle anime cadute di questo mondo materiale. Questa canzone, dunque, descrive il beneficio di prendere rifugio nel Signore Nityananda.
Srila Narottama dasa Thakura era un grande devoto e maestro spirituale nella catena disciplica che discende da Sri Caitanya. Ha scritto molte canzoni che sono riconosciute da tutti i devoti coscienti di Krsna. Narottama cantava queste canzoni nella semplice lingua bengalese, ma il loro significato è molto profondo. Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ha perciò spiegato molte di queste canzoni e le ha insegnate ai suoi discepoli.



Rifugiarsi In
SRI NITYANANDA

Una Canzone di Srila Narottama Dasa Thakura Spiegata da Srila Prabhupada.

nitaipadakamala, koti candrasusitala,
ye chayaya jagata judaya
hena nitai vine bhai, radhakrsna paite nai,
drdha kari dhara nitai paya

se sambandha nahi yara, vrtha janma gela tara,
sei pasu bada duracara
nitai na bolile mukhe, majila samsarasukhe,
vidyakule ki karibe tara

ahankare matta hana, nitaipada pasariya,
asatyere satya kari mani
nitaira karuna habe, vraje radhakrsna pabe
dhara nitaicarana du' khani

nitaicarana satya, tanhara sevaka nitya,
nitaipada sada kara asa
narottama bada dukhi, nitai more kare sukhi,
rakha rangacaranera pasa



Questa è una canzone molto bella cantata da Narottama dasa Thakura. Ci avverte che nitaipadakamala, i piedi di loto del Signore Nityananda (kamala significa loto e pada significa piedi) sono un rifugio dove ciascuno potrà godere del rasserenante splendore non di una, ma di milioni di lune. Possiamo a malapena immaginare tutto ciò. In questo mondo materiale (jagat), che si degrada sempre più, dilaga un fuoco divampante e tutti lottano senza trovare mai pace; quindi se il mondo vuole trovare la vera pace, dovrebbe prendere rifugio ai piedi di loto del Signore Nityananda, che sono rinfrescanti come lo splendore di milioni di lune. Judaya significa sollievo. Se qualcuno vuole davvero un sollievo dalla lotta per l'esistenza e vuole davvero spegnere il fuoco divampante dagli spasmi materiali, Narottama dasa Thakura lo avverte: "Per favore, prendi rifugio nel Signore Nityananda."
Che risultati otterremo accettando la protezione dei piedi di loto del Signore Nityananda? Narottama dice: hena nitai vine bhai: a meno che uno non prenda rifugio all'ombra dei piedi di loto del Signore Nityananda, radhakrsna paite nai: sarà molto difficile per lui avvicinare RadhaKrsna. Il fine del Movimento per la Coscienza di Krsna è di qualificarci per avvicinare RadhaKrsna e associarci col Signore Supremo nella Sua sublime danza di piacere. Narottama dasa Thakura avverte che se davvero si desidera partecipare alla danza di RadhaKrsna, bisogna accettare la protezione dei piedi di loto di Sri Nityananda.
Se sambandha nahi. Sambandha significa contatto o relazione. E' spiegato che chiunque non sia entrato in relazione con Nityananda ha sprecato la sua vita umana. In un'altra canzone sempre Narottama dasa dice: hari hari viphale janama gonainu: chiunque non si sia avvicinato a RadhaKrsna attraverso una relazione con Nityananda Prabhu ha inutilmente sprecato la sua vita. vrtha significa inutile. Janma significa vita. Tara significa sua e sambandha significa relazione. Chiunque non intraprenda una relazione con Nityananda Prabhu sta semplicemente sprecando la benedizione offertagli dalla forma di vita umana. Perché la sta sprecando? Sei pasu bada duracara. Sei significa quello, pasu significa animale e duracara significa deviato o il più deviato. Senza elevazione alla coscienza di Krsna attraverso la grazia del Signore Caitanya e di Nityananda Prabhu la vita è sprecata a causa delle tendenze animali rivolte alla gratificazione dei sensi. Narottama dasa dice che gli animali comuni si possono addomesticare, ma la cosa più orribile è quando un uomo, avendo solo tendenze animali, è bestiale, perché non può essere addomesticato. I comuni cani e gatti, e perfino una tigre possono essere addomesticati, ma quando un essere umano esce dal proprio percorso e trascura di dedicarsi all'attività tipicamente umana della Coscienza di Krsna, anche l'intelligenza più spiccata verrà male impiegata al servizio di tendenze animalesche, ed è molto difficile domare la persona. Il fatto che lo Stato abbia delle leggi, non trasforma un ladro in un uomo onesto. Dal momento che il suo cuore è corrotto, egli non può essere domato. Tutti vedono che chi commette dei crimini è punito dal governo, e anche nelle Scritture sono menzionate le punizioni che riceverà. Ma nonostante ascolti le Scritture e veda l'azione delle leggi dello Stato una natura demoniaca non può essere domata.
Che cosa stanno facendo? Nitai na bolilo mukhe. Dal momento che non sanno chi è Nityananda non pronunciano mai i nomi di Sri Caitanya e di Nityananda Prabhu. Majilo samsarasukhe. Majilo significa diviene assorto. Sono assorti nel cosiddetto godimento materiale. Non interessa loro chi sono Sri Caitanya e Nityananda Prabhu, e perciò sprofondano nell'esistenza materiale. Vidyakule ki karibe tara: se uno non ha alcun contatto con Nityananda e se non giunge alla coscienza di Krsna, la sua vidya, o la cosiddetta istruzione accademica, e la sua kule, nascita in una famiglia altolocata o in una nazione potente, non lo proteggeranno. Al momento della morte, senza curarsi se uno è nato in una famiglia o in una nazione molto influenti, o ha acquisito una cultura accademica, agiranno le leggi della natura: il suo operato è giunto al termine ed egli otterrà un altro corpo a seconda di ciò che ha fatto.
Perché questi animali umani si comportano in questo modo? Ahankare matta hana, nitaipada pasariya: sono diventati matti a causa di un'errata concezione della vita materiale, e hanno dimenticato la loro eterna relazione con Nityananda. Asatyere satya kori mani: tali persone piene di oblio accettano l'energia illusoria come reale. Asatyere si riferisce a ciò che non è realtà, o in altre parole, a maya. Maya significa ciò che non ha una reale esistenza, ma è solo un'illusione temporanea. Le persone che non hanno alcun contatto con Nityananda accettano questo corpo illusorio come una realtà.
Narottama dasa Thakura dice allora: nitaira karuna habe, braje radhakrsna pabe: se vuoi davvero avvicinarti all'associazione di RadhaKrsna devi prima ricevere la misericordia del Signore Nityananda. Quando avrai la Sua misericordia, potrai avvicinare RadhaKrsna. Dhara-nitai carana du' khani. Narottama dasa avverte che bisogna tenersi saldamente ancorati ai piedi di loto di Sri Nityananda.
Quindi dice ancora: nitaicarana satya. Non ci si dovrebbe confondere e pensare che come si è preso possesso di maya, similmente anche i piedi di loto di Nityananda siano qualcosa tipo maya, o illusorio. Allora Narottama dasa conferma: nitaicarana satya: i piedi di loto di Nityananda non sono un'illusione; sono un dato di fatto. Tanhara sevaka nitya: e chi si impegna nel trascendentale servizio d'amore a Nityananda prabhu è anch'egli trascendentale. Se ci si impegna nel trascendentale servizio d'amore a Nityananda in Coscienza di Krsna, si raggiunge immediatamente la posizione trascendentale sul piano spirituale, che è eterno e pieno di felicità. Quindi avverte: nitaipada sada karo asa: cercate sempre di tenervi saldi ai piedi di loto del Signore Nityananda.
Narottama bada dukhi, Narottama dasa Thakura, l'acarya, prende la posizione di una persona molto infelice. In realtà egli rappresenta la nostra condizione. Dice: "Mio caro Signore, sono molto infelice." Nitai more kare sukhi: quindi prego il Signore Nityananda affinché mi renda felice. Rakha rangacaranera pasa: Ti prego tienimi con Te in un angolo dei Tuoi piedi di loto.















JAYADEVA

Il Poeta Delle Anime Liberate

I poemi di Jayadeva descrivono in modo così meraviglioso i divertimenti di Sri Krsna che Krsna Stesso  nella forma di Sri Caitanya  andava in estasi ascoltandoli.
Srila Vyasadeva compilò le Scritture vediche circa cinquemila anni fa e da allora molti grandi devoti hanno scritto opere letterarie seguendo le conclusioni dei suoi scritti e apportando le loro personali realizzazioni.
Uno di questi puri devoti fu Jayadeva Gosvami che compose nel dodicesimo secolo la Gitagovinda, uno dei più grandi classici vaisnava di tutti i tempi.
Jayadeva nacque nel villaggio di Kenduli, nel Bengala occidentale. Il padre si chiamava Bhojadeva e la madre Rama. Si sa poco dei suoi primi anni ma si dice che fosse già da piccolo uno studioso di sanscrito, naturalmente incline alla vita spirituale. Alcuni suoi contemporanei lo hanno definito "l'incarnazione della melodia".
Da giovane Jayadeva si recò a Jagannatha Puri dopo aver visitato molti luoghi santi. A Jagannatha Puri sposò Padmavati, devota alla Divinità di Jagannatha (Krsna, il Signore dell'Universo). Anche Jayadeva sviluppò un profondo amore per il Signore. Ispirato dalla bellezza di Puri e da Sri Jagannatha, egli compose la Gitagovinda che diventò rapidamente la gioia della comunità vaisnava.
A quel tempo, Gajapati Purushottama-deva era il re della provincia ed essendo apertamente invidioso di Jayadeva gli propose una sfortunata sfida. Il re che si considerava un maestro dal punto di vista poetico, alla pari di Jayadeva, scrisse un poema intitolato Abhinava Gitagovinda. Un giorno convocò i suoi consiglieri e chiese loro di circolarizzare ampiamente la sua opera per renderla più popolare di quella di Jayadeva. I suoi stessi uomini ridicolizzarono però il suo tentativo dicendo che è impossibile paragonare una lampada al sole.
Ciononostante il re fu irremovibile. Ne nacque subito una polemica e i brahmana (i sacerdoti del re) decisero che la questione venisse risolta ponendo entrambi i manoscritti davanti alla Divinità di Jagannatha durante la notte. Al mattino il Signore Stesso avrebbe deciso.
Il giorno seguente, quando i devoti andarono a salutare la Divinità, trovarono la Gitagovinda di Jayadeva stretta al petto della Divinità e il manoscritto del re sparso sul pavimento. La decisione era chiara.
La fama di Jayadeva si diffuse in tutta l'India; la sua opera veniva recitata e suonata nei templi principali e nelle corti dei re e divenne così popolare che all'inizio del quindicesimo secolo diverse scuole d'arte indiane iniziarono a renderla qualcosa di più di un testo religioso. La Gitagovinda fu corredata di illustrazioni nel Gujarat, nell'Uttar Pradesh, nel Rajasthan e nelle colline del Punjab. Il Gujarat produsse il primo manoscritto illustrato nel 1450. L'edizione più significativa della Gitagovinda, attualmente esposta al museo Prince of Wales di Bombay, fu dipinta nel 1590.
Il grande imperatore mogul Akbar, grande ammiratore della Gitagovinda, commissionò uno speciale manoscritto illustrato, una della più importanti versioni mai prodotte. Il manoscritto fu fatto in puro stile mogul e rappresentava un'affascinante unione tra religione e cultura. Infatti Radharani, l'eterna consorte di Krsna, veniva raffigurata in un tipico abito mogul.
In seguito Jayadeva diventò il poeta di corte di Laksmanasena, re del Bengala nella seconda metà del dodicesimo secolo. La protezione di Jayadeva da parte del re fu per Gajapati Purushottamadeva la goccia che fece traboccare il vaso e che lo costrinse a rassegnare subito le dimissioni dal suo incarico a Puri.
Col passare degli anni, l'opera di Jayadeva diventò sempre più famosa e dopo la sua morte le parole della sua immortale Gitagovinda furono incise sulla porta di JayaVijaya nel tempio di JagannathaPuri.
La testimonianza più significativa del valore dell'opera di Jayadeva è rappresentata dal totale apprezzamento di Sri Caitanya Mahaprabhu che di solito chiedeva Gli venisse letta alla sera. Sri Caitanya è Krsna Stesso nel ruolo del devoto perfetto. Poiché Dio Stesso era compiaciuto dell'opera di Jayadeva, deve essere considerata perfetta.
Per questa ragione Srila Prabhupada afferma che Jayadeva deve essere annoverato fra i mahajana, le grandi anime che vengono in questo mondo per conto del Signore per indicare i giusti metodi di servizio devozionale. Ciò pone Jayadeva sullo stesso piano di personalità elevate come Brahma, Narada e Prahlada. La sua posizione viene rivelata dalla profondità della sua opera. La Gitagovinda tratta dei divertimenti intimi di Radha e Krsna, l'ultimo stadio della verità spirituale. Intrecciando abilmente il dramma pastorale con la realtà delle Scritture, mediante la melodia sanscrita, Jayadeva riporta alla luce tutte le sfumature dell'amore spirituale, in unione e in separazione.
Ciò nondimeno, da perfetto insegnante, Jayadeva è attento perché non vuole che i suoi lettori scambino i divertimenti amorosi di Radha e Krsna per relazioni lussuriose. L'interazione esistente tra Radha e Krsna è la relazione spirituale più pura; le relazioni materiali ne sono solo un riflesso distorto.
Per prevenire equivoci, nel corso della storia i grandi maestri vaisnava hanno sempre raccomandato la lettura dei testi spirituali di base come la Bhagavad-gita prima di avvicinarsi ai divertimenti esoterici di Radha e Krsna. E perfino allora è necessaria la guida di un maestro spirituale autentico facente parte della successione disciplica altrimenti si fraintenderanno sicuramente gli insegnamenti. Srila Prabhupada ha in effetti scritto che le opere esoteriche di Jayadeva dovrebbero essere lette soltanto da anime liberate.
Jayadeva inizia la Gitagovinda con una bella preghiera, intitolata Dasavatara Stotra: "Preghiera alle Dieci Incarnazioni". In questa preghiera egli ricorda ai suoi lettori la Divinità di Sri Krsna con la speranza di evitare possibili fraintendimenti sui divertimenti del Signore narrati nel libro. Nell'ultimo verso del Dasavatara Stotra, Jayadeva riassume le attività delle dieci incarnazioni di Krsna.
"O Signore Krsna, offro i miei omaggi a Te, il Signore Supremo. Tu appari nella forma di queste dieci incarnazioni. Nella forma di Matsya salvi i Veda, come Kurma sostieni sul Tuo dorso la montagna Mandara. Nella forma di Varaha sollevi la terra e nella forma di Nrsimha laceri il petto del demone Hiranyakasipu. Nella forma di Vamana, inganni Bali chiedendogli solo tre passi di terra e poi prendi l'intero universo espandendo i Tuoi passi. Come Parasurama uccidi i re malvagi e come Ramacandra sconfigge il diabolico re Ravana. Nella forma di Balarama porti una picozza con la quale sottometti i malvagi e trascini verso di Te il fiume Yamuna. Come Buddha mostri la Tua compassione verso tutti gli esseri viventi e alla fine dell'era attuale, il kali-yuga, Tu appari come Kalki per distruggere i più degradati tra gli uomini".















SRIMADBHAGAVATAM
LA SUBLIME STORIA DI KRSNA PER BAMBINI

di JAHNAVI DEVI DASI (a cura di TIRTHA DASA BRAHMACARI)

Lo SrimadBhagavatam in realtà non è affatto difficile da leggere e da capire! Ma nel caso in cui pensiate di avere bisogno di una piccola introduzione prima di iniziare a leggerlo, ciò che ho scritto forse potrà interessarvi: una trama riassuntiva canto per canto dello Srimad-Bhagavatam, una specie di bigino insomma.
Ovviamente niente può essere paragonato al Bhagavatam in sé, ma questo sommario ve ne spiegherà la trama in modo breve e preciso per introdurvi a questa lettura indispensabile. Quando studiavo il Bhagavatam al liceo, ho scritto degli appunti su quello che stavo leggendo, per poter, in futuro, richiamare facilmente alla memoria qualsiasi argomento volessi studiare di nuovo. Ora ho pensato che sarebbe stato veramente interessante dividere con tutti voi questi appunti. Perché? Perché è bello; perché è nutriente... per l'anima. Così sedetevi e rilassatevi, benvenuti nello Srimad Bhagavatam.



Primo Canto: "La Creazione"

Parte Prima  Capitoli I/VII

C'era una volta nella foresta di Naimisaranya, un grande gruppo di saggi che si erano riuniti lì per compiere un sacrificio del fuoco vedico.
Uno dei più importanti saggi presenti, il saggio ed erudito Suta Goswami, chiese all'assemblea di dividere con loro la sua enorme conoscenza spirituale.
I saggi vollero ascoltare da Suta Goswami tutto sulla creazione del mondo e delle prime entità viventi, le vite dei grandi devoti e soprattutto sui trascendentali divertimenti del signore Krsna e delle sue varie incarnazioni.
Prima di iniziare, Suta Goswami spiegò da dove aveva origine la sua dettagliata conoscenza e da dove veniva lo SrimadBhagavatam. Disse che il Bhagavatam era stato narrato da Sukadeva Goswami, il famoso saggio sedicenne. Il padre di Sukadeva Goswami, Srila Vyasadeva, che era un'incarnazione di Sri Krsna, glielo aveva insegnato. Un giorno, sugli argini del fiume Saraswati nella sua piccola casa, Vyasadeva aveva compilato lo SrimadBhagavatam per il bene di tutti gli esseri viventi.
Congratulazioni! Avete appena finito i primi sette capitoli dello SrimadBhagavatam in meno di dieci minuti!
Ok a tutti, per non dimenticarci quello che abbiamo letto, è ora di verificare se ci ricordiamo tutto con un piccolo quiz.

VERTICALI: 1. Dio la Persona Suprema; 3. I saggi gli avevano chiesto di insegnare loro lo SrimadBhagavatam; 5. Aveva insegnato lo SrimadBhagavatam a Suta Gosvami; 6. Sulle sue rive abitava Srila Vyasadeva; 7. Avevano chiesto a Suta Gosvami di raccontare loro lo Srimad-Bhagavatam.
ORIZZONTALI: 2. La foresta in cui si erano ritrovato i saggi; 4. L'incarnazione di Krsna che scrisse lo Srimad-Bhagavatam; 7. La Scrittura vedica che descrive le incarnazioni di Krsna, la creazione, ecc.; 8. Si erano ritrovati per compierlo i saggi.

Ora che vi siete divertiti e avete giocato, è il momento di fare i vostro compiti, vale a dire prepararsi a leggere il primo canto dello SrimadBhagavatam, sarete sicuri, dopo avere letto queste note, di non avere difficoltà a capirlo. Ricordatevi, inoltre, che ci saranno altri giochetti, nei prossimi numeri. Anche nel caso in cui vi stiate chiedendo dei famosi passatempi di Prahlada Maharaja, o di Krsna da bambino, potrete trovarli più avanti in questa rubrica. Lo SrimadBhagavatam è una serie di storie a incastro, storie nelle storie. Suta Goswami: sta per raccontare ai saggi un sacco di bellissime storie spirituali, e le troverete tutte nei prossimi numeri della rivista, quindi, non perdeteli!
Certo niente potrà farvi ripetere un'esperienza come quella di leggere lo SrimadBhagavatam, come ci è stato tramandato da Srila Prabhupada, che ha lavorato duramente per tradurre il Bhagavatam perché sapeva che era importantissimo: leggendo, ascoltando o anche solo raccontando lo SrimadBhagavatam si ricevono speciali benedizioni e grande credito spirituale. Vedrete, otterrete una completa soddisfazione mentale, la felicità, la pace, la prosperità e soprattutto l'amore per Krsna, Dio la persona suprema!















TULASI DEVI

di PARAMA KARUNA DEVI DASI
basato su una conversazione con ATMA TATTVA DASA



vrndayai tulasi devyai
priyayai kesavasya ca
krsnabhaktiprade devi
satyavatyai namo namah

"Ti offro i miei omaggi, Tulasi devi. O Vrnda devi, amata del bellissimo Krsna dai lunghi capelli neri, tu distribuisci la devozione per Krsna, e conosci la Verità Suprema."



CHI E' TULASI DEVI

Per capire le storie che i Purana narrano su Tulasi devi, è essenziale comprendere bene chi è Tulasi.
Il Signore è eterno, e così anche tutto ciò che Lo circonda, sia che si tratti di jivatattva, Visnutattva o saktitattva. In altre parole, ci sono esseri individuali eternamente perfetti (detti nityasiddha) che Lo servono eternamente con amore. Ci sono emanazioni della Sua persona (come il grande serpente Ananta, emanazione di Balarama) che Lo servono eternamente diventando addirittura il Suo ombrello, il Suo letto, il Suo piatto, le Sue scarpe, ecc., e ci sono le Sue energie, le Sue potenze, anch'esse eternamente al Suo servizio.
Il Signore è eterno, il Suo servizio devozionale è eterno e così anche ciò che si riferisce al servizio devozionale, proprio come il corpo del Signore. Non sono soggetti a creazione e a distruzione. Nel mondo spirituale tutto è eterno, pieno di felicità e conoscenza. Tutto è cosciente: il flauto di Krsna, i mobili che Krsna usa, il Suo letto, il divano, le scarpe, l'acqua, la terra, non solo le piante, o gli animali.
Srimati Radharani è la più grande devota di Krsna, che con la Sua devozione attrae Krsna stesso. Per il piacere di Krsna, Radharani si espande in innumerevoli forme di Laksmi, di gopi e di shakti, perché è la potenza di piacere (hladini) di Krsna.
Una delle Sue emanazioni è Bhaktidevi, la devozione. La devozione è una persona (per usare una parola materiale, diciamo che è una dea, la consorte del Signore). Quando cantiamo "Hare" invochiamo Radharani affinché ci introduca al servizio devozionale a Krsna. Questa energia che ci impegna nel servizio d'amore a Krsna si chiama Bhaktidevi.
Bhaktidevi si espande ulteriormente nella forma di Tulasi. I piedi di loto di Krsna (anche nella forma dell'Anima Suprema) sono sempre decorati dalle foglie di Tulasi. Anche il Sudarsanacakra è eternamente parte della Sua Persona. C'è una bellissima storia in cui Agni, il deva del fuoco, Glielo offre in dono, ma in realtà si tratta di un gioco, perché il Sudarsanacakra non è mai separato dalla Sua Persona. E' egli stesso una persona, che si presenta immediatamente appena Krsna solleva il dito. E non appena Krsna, Visnu, desidera suonare la conchiglia, ecco apparire Pancajanya. Noi abbiamo bisogno di procurarci un letto o trovare una stanza d'albergo per la notte, o comunque di portarci dietro un sacco a pelo... Visnu invece no, Ananta fa parte della Sua Persona, e appare immediatamente non appena Visnu vuole sdraiarSi, o sederSi, e diventa un letto, o un trono, o un ombrello.
Questo è il vero sentimento del servitore, che provvede affettuosamente alle necessità del padrone prima ancora che questi le esprima. Questo è il sentimento di servizio d'amore e di devozione che si trova nel mondo spirituale. E Anantadeva è il servitore perfetto: prima ancora che Visnu esprima il Suo desiderio, è già diventato ciò che serve al Signore, trono, letto, ombrello, sgabello per i piedi, scarpe...
La stessa attitudine di servizio dovrebbe essere manifestata dal discepolo nei confronti del maestro spirituale. Osservando le videocassette delle lezioni di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada a Vrndavana o a Los Angeles, potete vedere questa attitudine: Srila Prabhupada arriva, si siede sul vyasasana, e ci sono quattro o cinque discepoli pronti: uno piazza il leggio di legno per appoggiare il libro, un altro gli offre una ghirlanda, un altro gli porge gli occhiali, e un altro ancora sistema il bicchiere e la brocca dell'acqua fresca. Non deve fare altro che cominciare a parlare del nettare di Krsna.
Krsna, dunque, porta sempre, eternamente, dei segni personali inconfondibili, come lo Srivatsa, il gioiello Kaustubha... non è che in un particolare momento Krsna prenda Kaustubha e Se lo metta. Kaustubha è sempre su di Lui. A Vaikuntha tutti hanno quattro braccia, tutti portano la conchiglia, il disco, la mazza e il fiore di loto: tutti i servitori di Visnu che vivono accanto a Lui hanno ottenuto la liberazione detta sarupya, la stessa forma saccid-ananda del Signore, perciò per riconoscere chi è Visnu e chi è vaisnava ci si basa su questi segni caratteristici di Visnu. Certo, Visnu è riconoscibile anche perché è l'oggetto dell'adorazione e del servizio di tutti gli altri, ma i segni caratteristici sono lo Srivatsa, Kaustubha, la Vaijayanti mala (una particolare ghirlanda di fiori) e le foglie di Tulasi, che non si trovano sui Suoi servitori, i visnuduta.
Tutto ciò che arriva davanti a Krsna nel mondo spirituale ha automaticamente con sé Tulasi, che è sempre fresca. Tulasi appare sempre per servire Krsna. Qui dobbiamo cucinare le varie preparazioni, disporle nel piatto, e mettere una foglia di Tulasi su ogni coppetta. Nel mondo spirituale, invece, tutto avviene spontaneamente, in modo cosciente. E' detto che senza Tulasi, prabhu eka nahi mani, Krsna non prende nemmeno in considerazione l'offerta, non accetta neppure un solo chicco di riso. Dobbiamo dunque ricordarci sempre di mettere almeno una foglia di Tulasi nell'offerta a Krsna.
Non dobbiamo però pensare che la nostra offerta possa essere impedita da un ostacolo materiale: il fatto che non abbiamo materialmente la possibilità di mettere le foglie di Tulasi sul piatto di Krsna. Come insegna lo SrimadBhagavatam, il servizio devozionale è incondizionato e ininterrotto, e non può essere ostacolato dalla materia.
Se siamo veramente nell'impossibilità fisica di offrire una cosa al Signore, dobbiamo ricordare che Krsna accetta dalla nostra offerta l'amore, la devozione e il desiderio di soddisfarLo. Quindi, se desideriamo intensamente completare la nostra offerta con una foglia di Tulasi, e meditiamo su di lei, "immaginando" di disporre le sue foglie sul piatto, Krsna accetterà la nostra offerta, trasformando la materia sottile evocata dalla nostra mente in reale presenza spirituale. Si tratta di una tradizione spirituale autentica, come testimonia l'episodio del brahmana che meditava di offrire a Krsna del riso dolce: nella sua meditazione, toccò la pentola del riso per controllare che si fosse raffreddato abbastanza, e Visnu, per dimostrargli che la sua offerta sincera aveva per Lui lo stesso valore di una sontuosa offerta preparata tangibilmente sul piano grossolano, gli fece sentire fisicamente il calore, tanto che il brahmana fu scosso dalla meditazione e si ritrovò col dito bruciante.
Srimati Tulasi devi è un'eterna emanazione di Srimati Radharani, l'energia di piacere di Krsna. Srimati Radharani Si espande in milioni di gopi, di laksmi e di sakti per servire il Signore, e per darGli piacere in mille e mille modi, diventando l'essenza stessa del servizio d'amore e di devozione al Signore. Bhaktidevi si espande così in Tulasi, nel mondo spirituale, e discende nel mondo materiale insieme a Krsna.
Nel mondo spirituale, quando si offre qualcosa a Krsna, immediatamente Tulasi appare per rendere l'offerta gradevole al Signore. Questo è l'insegnamento delle Scritture, della successione dei maestri spirituali e dei devoti. E quando Krsna discende nel mondo materiale per manifestarvi i Suoi divertimenti, vi porta anche il Suo regno, le Sue energie, i Suoi eterni compagni, e anche Tulasi.
Krsna, o Visnu, invia continuamente nell'universo materiale Suoi messaggeri e incaricati, e spesso discende personalmente, accompagnato dai Suoi devoti e dal Suo servizio devozionale, per compiere la missione che Egli stesso ha spiegato nella Bhagavad-gita: proteggere i virtuosi, punire i malvagi, alleviare il fardello della Terra e ristabilire i principi della spiritualità. Ogni volta Krsna è sempre perfettamente cosciente della propria natura e posizione, anche se talvolta i Suoi compagni tendono a dimenticarlo (come Krsna stesso svela ad Arjuna).
Non esiste un'unica storia autentica di Tulasi: nel corso di innumerevoli ere Tulasi partecipa ai giochi di Krsna in differenti episodi. Così come Krsna "nasce" di volta in volta da differenti genitori, in differenti forme, ma è sempre la stessa Persona Suprema, anche i Suoi eterni devoti, le Sue emanazioni e le Sue energie appaiono in differenti "episodi" per servirLo e partecipare ai Suoi divertimenti. Così, in questo mondo, Tulasi appare per servire Krsna, anche se esteriormente può sembrare che le sue avventure siano complicate.
Possiamo portare un altro esempio famoso, spiegato nello SrimadBhagavatam come un meraviglioso e complesso gioco di Krsna: la storia di Jaya e Vijaya, servitori personali di Visnu a Vaikuntha, che un giorno furono costretti dai quattro Kumara a nascere nel mondo materiale come esseri demoniaci. I Kumara, grandi saggi che avevano scelto fin dall'alba della creazione di conservare sempre un aspetto da bambini, erano andati a trovare Visnu, ma due portieri di Vaikuntha si erano opposti ai Kumara, impedendo loro di entrare a disturbare il loro Signore, che stava riposando. Irritati per la mancanza di rispetto mostrata da Jaya e Vijaya, i quattro potenti brahmana li avevano maledetti a cadere nel mondo materiale.
Nel frattempo arrivò Narayana, Visnu, a risolvere il problema. La maledizione non poteva essere annullata, anche se ora i Kumara se ne rammaricavano, ma Jaya e Vijaya avrebbero potuto scegliere come vivere nel mondo materiale: sette vite come devoti, o tre vite come demoni, nemici di Dio. I due visnuduta decisero che era meglio rimanere il meno possibile nel mondo dell'illusione, perciò scelsero di diventare dei demoni, e tornare al più presto a servire il loro amato Signore. Nacquero così come Hiranyaksa e Hiranyakasipu, Ravana e Kumbhakarna, e Sisupala e Dantavakra: in tutte e tre le vite ebbero l'occasione di incontrare il Signore personalmente, di opporsi a Lui dandoGli l'occasione di manifestare i Suoi meravigliosi giochi, e di essere liberati dal corpo materiale per mano del Signore stesso.
Chiunque entri in contatto con Visnu, Krsna, sia personalmente, sia attraverso l'ascolto, la ripetizione e il ricordo delle Sue meravigliose avventure, ottiene la più grande benedizione: il risveglio dell'amore per Dio, che esiste latente in ogni anima. Tutti desiderano vedere ed ascoltare cose interessanti, avventure incredibili ed emozionanti, storie d'amore e di battaglia avvincenti ed esaltanti. Ed è naturale sviluppare un sentimento di affetto o un attaccamento per gli eroi di queste avventure. Per riavvicinarci a Lui, e restituirci la gioia, la serenità e la sicurezza della nostra relazione con Lui, Dio inventa migliaia, milioni di avventure in cui noi possiamo non soltanto assorbire la nostra attenzione, ma persino partecipare in prima persona! Naturalmente i Suoi eterni compagni di gioco, i più esperti e svelti nel comprendere le Sue intenzioni, interpretano più spesso i ruoli principali: madre, padre, moglie, amante, amico, e persino nemico. Chi potrebbe opporsi veramente a Dio? E chi potrebbe restarGli dinanzi, e combattere contro di Lui per più di un istante, se Dio non avesse voglia di giocare alla lotta?
I divertimenti di Krsna sono sempre infinitamente affascinanti, anche se possono essere interpretati diversamente da persone che sono governate dall'ignoranza, dalla passione, dalla virtù o dal puro amore per Krsna. A tutti, dunque, Krsna fornisce gioia ed emozioni: a chi non capisce le Sue azioni e le considera semplici favole e miti, a chi le interpreta come una ricerca di potere e di gloria, a coloro che sanno vedervi la potenza di Dio che protegge i Suoi devoti, distrugge i miscredenti e ristabilisce i principi della religione, e ai Suoi puri devoti, che vedono nel Suo comportamento la gioia di una danza e di un gioco divini che invitano tutti gli esseri a partecipare a un'esistenza eterna di felicità, conoscenza e amore, che supera qualsiasi comprensione materiale. Quello che potremo capire della storia di Krsna, o della storia di Tulasi, dipende dunque dalle influenze che ci governano: ignoranza, passione, virtù o amore per Dio. Per quanto riguarda Srimati Tulasi devi, la storia che riportiamo qui è narrata nel Brahma Vaivarta Purana.
Qualcuno potrebbe rimanere sconcertato nel sentire che Krsna ha insidiato la moglie di un altro, o che Tulasi, eterna compagna del Signore, sia andata in moglie a un demone, o ancora che Tulasi maledica il suo Signore a diventare una pietra, o che Tulasi "diventi" una pianta. Ma a ben vedere, i giochi di Krsna sono tutti inconcepibili. Tulasi, saktitattva del Signore, Sua eterna compagna e servitrice, "maledice" Krsna perché questa è la volontà di Krsna stesso, che desidera manifestarSi nella forma della Salagrama sila. Ci possono essere migliaia di ragioni per cui Krsna agisce in quel particolare modo: chi può comprenderle totalmente? Neppure Ananta Sesa, l'Illimitato Servitore del Signore, riesce a comprendere fino in fondo tutti i Suoi pensieri. Perché il Signore ruba il burro? Perché Dio, la Persona Suprema, proprietario e creatore di tutto ciò che esiste, dovrebbe intrufolarSi in casa di qualcuno per rubare il burro? E perché rubare i vestiti delle gopi? Perché ha dovuto sollevare la collina Govardhana? Non poteva semplicemente far cessare la pioggia? Sarebbe bastato un cenno, anzi, la Sua semplice volontà, e la pioggia sarebbe cessata.
Inoltre, il Signore era già adorato dai brahmana nella forma di Salagramasila molto tempo prima di questo episodio. Il Signore è eterno, quindi non "diventa" qualcos'altro da ciò che è. Semplicemente, nella Sua misericordia, dà agli abitanti di questo mondo materiale la possibilità di adorarLo nella Sua forma visibile, che è generalmente manifestata nella pietra. Altrimenti sarebbe molto difficile per gli esseri condizionati imparare a servirLo e adorarLo, e a riconoscere con gratitudine quando il Signore ricambia il loro affetto e la loro devozione.



LA STORIA DI TULASI

Tulasi, una gopi molto amica di Srimati Radharani, discese sulla Terra, e nacque come splendida figlia del re Dharmadvaja. Fin da piccola si dedicava a grandi austerità e sacrifici per ottenere da Brahma, il creatore dell'universo, la benedizione di sposare Krsna.
Il destino, però, decise altrimenti, e la giovane Tulasi venne data in sposa ad un uomo demoniaco, di nome Jalandhara, o Sankhacura. Questo asura aveva ricevuto la benedizione di essere invincibile finché la sua sposa gli fosse stata fedele, e di conseguenza stava ben attento a custodire la sua regina usando persino le arti magiche. Da parte sua, perfettamente cosciente dei principi religiosi che i Veda raccomandano alle donne, Tulasi era una moglie perfetta, e la sua fedeltà rese l'asura così potente da rappresentare una minaccia per l'autorità degli esseri celesti dei pianeti superiori.
Persino il potente Siva, al quale i deva avevano chiesto aiuto, si era trovato in difficoltà, e dopo un lungo combattimento, dovette riconoscere che non era affatto semplice sconfiggere Jalandhara. Brhaspati, il maestro spirituale dei deva, era a conoscenza della benedizione ricevuta dall'asura, e consigliò a Siva di chiedere aiuto a Visnu. Chiamato dal Suo grande devoto, Krsna apparve e chiese a Siva che cosa desiderasse.
Siva Lo pregò di aiutarlo a sconfiggere il potente asura, Jalandhara, che stava terrorizzando tutti gli esseri celesti incaricati del governo dell'universo, e Krsna gli rispose, "Tu sei il più grande e il più potente tra i deva, sei il Signore della distruzione cosmica. Perché non ci pensi tu stesso?" Siva esclamò, "Evidentemente, mio Signore, il Tuo piano è diverso: per questo motivo neppure io sono stato in grado di distruggere quest'asura! Ti prego, aiutami a uccidere questo demone."
Krsna allora, per risolvere il problema, prese l'aspetto dell'asura Jalandhara e andò da Tulasi. La regina si meravigliò nel vedere il marito tornare dal campo di battaglia così presto e senza ferite. "Questi deva non sono poi un granché," rispose Krsna con la voce di Jalandhara, "li ho sconfitti quasi tutti. Ce n'è rimasto solo uno, un po' matto, ma prima di tornare a combattere ho pensato di venire a riposarmi a casa." Tulasi rimase sconcertata dallo strano comportamento di suo marito, che si stava dimostrando particolarmente tenero e premuroso nei suoi confronti. E quando il finto asura la prese fra le braccia e la portò a letto, la regina si accorse che non si trattava di suo marito, ma di un altro che aveva preso le sue sembianze. Contemporaneamente Siva, ancora impegnato nel combattimento, poté facilmente avere ragione dell'asura e ucciderlo. Quando Tulasi seppe di essere stata ingannata, maledisse Visnu a diventare una pietra, e Visnu, da parte Sua, le disse che sarebbe diventata una pianta: ma così come Egli sarebbe diventato una pietra molto speciale, la Salagrama Sila, la forma della Divinità, Tulasi sarebbe diventata una pianta veramente speciale, amata da tutti come la stessa dea Laksmi.
Da quel giorno, Tulasi rimane sempre ai piedi della forma visibile di Visnu e Krsna. E ogni anno i devoti indù celebrano il Tulasi-vivaha, il matrimonio tra Tulasi e Salagrama, che apre la stagione propizia per i matrimoni. Inoltre, essendo una pura devota di Krsna, Tulasi è infinitamente propizia per tutti gli esseri viventi, anche nella sua forma di pianta: le sue virtù sono innumerevoli, sia dal punto di vista spirituale che dal punto di vista materiale. Lo SrimadBhagavatam, il Purana immacolato, narra di come i quattro Kumara, i figli primogeniti di Brahma, di cui abbiamo parlato prima, divennero devoti di Krsna per aver assaporato il profumo delle foglie di Tulasi offerte ai piedi di loto del Signore.















La Festa
Della Domenica

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I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Cristo, Cristiani e Krsna.



La tolleranza e la compassione di Cristo

Lo SrimadBhagavatam afferma che ogni predicatore autentico della coscienza di Dio deve avere qualità di titiksa (tolleranza) e karuna (compassione). Nel carattere del Signore Gesù Cristo troviamo entrambe queste qualità.
Egli era così tollerante che perfino quando fu crocefisso non condannò nessuno. Ed era talmente compassionevole da pregare Dio di perdonare quelle stesse persone che stavano cercando di ucciderlo.
Naturalmente non potevano ucciderlo, ma loro pensavano che egli potesse essere ucciso e commisero una grande offesa.
Mentre veniva crocefisso, Cristo pregò: "Padre perdonali. Perché non sanno ciò che fanno".



Gesù Cristo, l'amico di tutti gli esseri viventi

Chi predica la coscienza di Dio è un amico per tutti gli esseri viventi. Il Signore Gesù Cristo spiegò questo con l'insegnamento: "Non uccidere". Ma ai cristiani piace dare un'errata interpretazione a questa istruzione. Loro pensano che gli animali non abbiano l'anima e perciò credono di poter uccidere liberamente miliardi di animali innocenti nei macelli. Quindi, sebbene ci siano molte persone che si professano cristiane, è difficile trovare qualcuno che segua rigorosamente le istruzioni di Gesù Cristo.



Gesù Cristo deve continuare a soffrire per i tuoi peccati?

Un vaisnava, un puro devoto del Signore, si dispiace nel vedere gli altri soffrire. Perciò Gesù Cristo acconsentì ad essere crocefisso, per liberare gli altri dalla sofferenza. Ma i suoi seguaci sono così infedeli da dire: "Lasciate che Cristo soffra per noi, e noi continuiamo a peccare". Amano talmente Gesù da pensare: "Mio caro Cristo, siamo molto deboli. Non siamo in grado di rinunciare alle nostre attività peccaminose. Quindi, per favore, soffri tu per noi".
Gesù Cristo insegnò: "Non uccidere". Ma ora i suoi seguaci hanno deciso: "Uccidiamo comunque" e aprono mattatoi grandi, moderni e scientifici. "Se si pecca, Cristo soffrirà per noi". Questa è la più abominevole delle conclusioni.
Cristo può soffrire per i peccati commessi in passato dai suoi devoti.
Ma loro dovrebbero essere abbastanza sani di mente da comprendere: "Perché devo far soffrire Gesù Cristo per i miei peccati? Devo smettere con le attività peccaminose". Supponiamo che un uomo, il figlio prediletto di un padre, commetta un omicidio. E supponiamo che questi si metta a pensare: "Se ci dovrà essere una qualche punizione, mio padre soffrirà per me".
La legge lo permetterebbe? Quando l'assassino viene arrestato e dice: "No, no. Lasciatemi libero ed arrestare mio padre, sono il suo figliolo preferito" pensate che la polizia darà retta ad una simile sciocca richiesta? Lui ha commesso l'omicidio ma pensa che suo padre debba subirne la punizione! E' una proposta sensata? "No. Tu hai commesso l'omicidio, tu dovrai essere impiccato".
Allo stesso modo, quando voi peccate, voi dovrete soffrire, non Gesù Cristo. Questa è la legge di Dio.



Noi adoriamo il Signore Gesù Cristo

Gesù Cristo era una grande personalità, il figlio di Dio, il rappresentante di Dio. Non aveva colpe. Eppure fu crocefisso. Voleva distribuire la coscienza di Dio ma, in cambio, fu crocefisso: questo fu il ringraziamento. Non riuscirono ad apprezzare la sua predica. Ma noi lo apprezziamo e gli rendiamo tutti gli onori quale rappresentante di Dio.
Naturalmente il messaggio che Cristo predicava era in accordo a quella particolare epoca, luogo e paese e adatta ad un particolare gruppo di persone. Ma certamente egli è il rappresentante di Dio. Perciò noi adoriamo il Signore Gesù Cristo e gli offriamo i nostri omaggi.



Gesù è il nostro guru

Una volta a Melbourne un gruppo di sacerdoti cristiani vennero a visitarmi. Mi chiesero: "Cosa ne pensi di Gesù Cristo?". Risposi loro: "Egli è il nostro guru, egli predica la coscienza di Dio, quindi è il nostro maestro spirituale". I sacerdoti lo apprezzarono. In realtà, chiunque predichi le glorie di Dio deve essere accettato come guru. Gesù Cristo è una di queste grandi personalità. Non dobbiamo pensare a lui come ad un comune essere umano. I testi sacri dicono che chi considera il maestro spirituale come un uomo comune ha una mentalità demoniaca. Ma se Gesù Cristo fosse stato un uomo comune, non sarebbe stato in grado di distribuire la coscienza di Dio.



Krsna o Cristo, il nome è lo stesso

Cristo viene dalla parola greca Christos e Christos è la versione greca della parola Krsta. Quando un indiano si rivolge a Krsna, spesso dice "Krsta". Krsta è una parola sanscrita che significa "l'oggetto di attrazione". Quindi quando ci rivolgiamo a Dio come "Cristo, "Krsta" o "Krsna", indichiamo la medesima Persona Suprema infinitamente attraente. Quando Gesù disse: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome", quel nome di Dio è "Krsta" e "Krsta" è un altro modo di pronunciare Krsna;
Per questo i sacerdoti cristiani dovrebbero cooperare con il Movimento per la Coscienza di Krsna. Dovrebbero cantare il nome di Cristo o Christos e dovrebbero smettere di permettere il macello di animali. Questa non è una filosofia inventata da me; è un insegnamento della Bibbia. Se i cristiani seguissero questi princìpi, la situazione mondiale migliorerebbe. Se semplicemente smettessero di uccidere animali e se cantassero il Santo Nome di Cristo, ogni cosa sarebbe perfetta. Anche la Bibbia lo spiega. Quindi i cristiani dovrebbero cooperare con noi e cantare.
In realtà, non importa se si recita Krsna o Cristo, il nome è lo stesso. La cosa principale è cantare il Nome di Dio. Il modo più semplice è quello di cantare il maha mantra: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.















Guida Pratica Alla Coscienza Di Krsna

PRASADAM
Il Cibo Spirituale

Di CITRAKA DASA ADHIKARI

Tramite le sue immense energie trascendentali, Krsna può tramutare la materia in spirito. Se poniamo un pezzo di ferro a contatto con il fuoco, questo, in breve tempo acquisirà le qualità del fuoco: brucerà e brillerà. Nello stesso modo, il cibo che è offerto a Krsna si spiritualizza completamente. Questo tipo di cibo si chiama prasadam, una parola sanscrita che significa "misericordia del Signore". Alimentarsi con cibo offerto al Signore è una pratica fondamentale del bhakti-yoga. In altri tipi di yoga bisogna controllare i propri sensi completamente, ma nel bhakti-yoga si possono utilizzare i propri sensi in una varietà di piacevoli attività spirituali. Per esempio può usare la propria lingua per gustare i deliziosi cibi offerti a Krsna. Con questo tipo di attività i sensi gradualmente diventano spiritualizzati e sviluppano automaticamente attrazione per piaceri divini che sono di gran lunga superiori a qualsiasi piacere materiale. Le Scritture vediche contengono molte descrizioni del prasadam e dei suoi effetti: Sri Caitanya Mahaprabhu, l'incarnazione del Signore apparsa in India cinque secoli fa, ha detto: "Tutti hanno già assaggiato questi ingredienti, ma in queste preparazioni ci sono dei gusti straordinari e delle fragranze insolite. Provate e sperimentate da soli la differenza. E, al di là del gusto, il suo profumo soddisfa la mente e fa dimenticare ogni altro desiderio. Bisogna dunque comprendere che il nettare spirituale delle labbra di Krsna ha toccato questi ingredienti comuni e ha loro trasferito tutte le Sue qualità spirituali". Mangiare solo cibo offerto a Krsna è la perfezione ultima della dieta vegetariana. Dopo tutto anche tanti animali come le scimmie o i piccioni sono vegetariani, quindi essere solo vegetariani non è il traguardo più grande. I Veda ci informano che lo scopo della vita umana è di risvegliare la relazione originale dell'anima con Dio, e solo quando, al di là del vegetarianesimo, arriviamo al prasadam, mangiare può aiutarci a raggiungere questo obbiettivo. Nella Bhagavad-gita Sri Krsna dice che si dovrebbe mangiare solo cibo offerto a Lui in sacrificio, altrimenti si sarà coinvolti dalla legge del karma.



COME SI PREPARA E SI OFFRE IL CIBO

La coscienza giusta necessaria per l'attività devozionale dell'offerta del cibo inizia da quando ci troviamo a fare la spesa selezionando ciò che offriremo a Krsna. Nella Bhagavad-gita Sri Krsna dice che tutti gli alimenti possono essere classificati secondo le tre differenti qualità della natura materiale: virtù, passione e ignoranza. I prodotti freschi del latte, i vegetali, la frutta, i fiori, i cereali e i legumi, lo zucchero e il miele sono cibi sotto l'influenza della virtù e possono essere offerti a Krsna combinati fra loro in qualsiasi modo. Come regola generale gli alimenti sotto l'influenza della passione e dell'ignoranza non possono essere offerti a Krsna che spiega nella Bhagavad-gita che questo cibo è causa di dolori ansia e malattie. E' ovvio che carne, pesce e uova sono cibi sotto l'influenza dell'ignoranza e quindi non possono mai essere offerti. Ci sono anche alcuni cibi vegetali che appartengono ai guna di passione e ignoranza come ad esempio aglio, cipolla, aceto, tè, caffè, bevande alcoliche, ecc. Facendo la spesa dovreste leggere attentamente gli ingredienti di ciò che acquistate per essere sicuri che non contenga sostanze di origine animale come gelatine, margarine, uova, strutto, ecc. è sempre meglio evitare di consumare cibi cucinati da persone non devote. Secondo le leggi sottili della natura, il cuoco influisce sul cibo non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Il cibo diventa così un agente che influenza la nostra coscienza. E' lo stesso principio di un dipinto che non è solo qualche pennellata su una tela, ma l'espressione dello stato d'animo dell'artista che viene percepito da chi guarda. In modo simile se mangiamo cibo cucinato da persone prive di coscienza spirituale è sicuro che assorbiremo una dose di energia materialistica. Quindi cerchiamo di usare il più possibile ingredienti freschi e naturali, e di cucinarli noi stessi in casa. Nella preparazione del cibo un principio essenziale è la pulizia: nulla di impuro può essere offerto a Dio, perciò mantenete la vostra cucina molto pulita, e lavatevi sempre bene prima di cucinare. Mentre cucinate non assaggiate mai il cibo, perché Krsna dovrà essere sempre il primo a gustarlo. Una volta pronto, il pasto può essere messo in un piatto (possibilmente un piatto esclusivamente destinato all'offerta, e che non dovrebbe essere usato da nessun'altra persona), e può essere posto davanti a un'immagine del maestro spirituale (il cibo viene prima offerto al maestro spirituale, non lo offriamo direttamente al Signore; il maestro spirituale accetta l'offerta e la offre a sua volta a Krsna. Chi non avesse la foto del maestro spirituale può usare quella di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada pubblicata a pagina 2 di questa rivista). Il modo più semplice per fare l'offerta del cibo è di recitare queste preghiere tre volte ciascuna:

nama om visnu-padaya
krsna prestaya bhu-tale
srimate bhaktivedanta
svamin-iti namine
namas te sarasvate deve
gaura vani pracarine
nirvisesa sunyavadi
pascatia desa tarine

namo maha-vadanyaya
krsna-prema-pradaya te
krsnaya krsna-caitanya
namne gaura tvise namah

namo bramanya devaya
go brahmana hitaya ca
jagat ditaya krsnaya
govindaya namo namah

La traduzione di questi mantra è questa:
Offro i miei rispettosi omaggi a Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada che è molto caro a Sri Krsna poiché ha preso rifugio ai Suoi piedi di loto.
Offriamo i nostri omaggi a te nostro maestro spirituale, servitore di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati.
Predicando il messaggio di Sri Caitanya Mahaprabhu, liberi i paesi occidentali pieni di impersonalismo e nichilismo.
Offro i miei rispettosi omaggi a Sri Krsna Caitanya Mahaprabhu, l'avatara più misericordioso che ha distribuito a tutti l'amore per Krsna.
Egli è Krsna Stesso e chiamato anche Gaura perché il Suo corpo ha il colore dell'oro.
Offro i miei rispettosi omaggi a Sri Krsna, il Signore dei brahmana, benefattore delle mucche, dei brahmana e di tutti gli esseri viventi.
A Lui, Govinda, fonte inesauribile di ogni piacere, offro ripetutamente i miei omaggi.
Ricordatevi che lo scopo essenziale è quello di esprimere la vostra devozione e il vostro amore al Signore.
Ciò che Krsna accetta e apprezza è il sentimento devozionale perché essendo completo in sé stesso non ha bisogno di niente, e il cibo in sé è secondario.
Il piatto offerto dev'essere lasciato alcuni minuti e poi il prasadam potrà essere servito a tutti.
Cercate di apprezzare le qualità spirituali del prasadam ricordando che poiché Krsna lo ha accettato, non è diverso da Lui, e che così onorandolo ci si purifica.
Tutto ciò che viene offerto al Signore diventa prasadam: fiori, cibo, incenso, acqua.
Ogni cosa diventa spirituale.
Allora non solo bisogna rispettare profondamente il prasadam ma bisogna distribuirlo agli altri: la distribuzione del prasadam è un'essenziale componente del bhakti-yoga.















Che Cosa Cerchi In Un Buon Libro?
Avventure  Emozioni  Amore  Valori  Umorismo  Conoscenza

SrimadBhagavatam (10 vol.) L'essenza delle scritture vediche che copre l'intera gamma dello scibile umano e spiega scientificamente la teologia vaisnava.



Sri Caitanya Caritamrta (8 vol.) Gli insegnamenti, la vita, e i trascendentali divertimenti di Sri Caitanya Mahaprabhu, l'avatara di Krsna apparso cinquecento anni fa.



Bhagavad-gita Così Com'è
Guida alla perfezione spirituale attraverso le parole di Krsna, il Signore Supremo.



Il Libro Di Krsna
La vita e le attività del Signore durante la Sua permanenza sulla Terra, cinquemila anni fa.



Il Nettare Della Devozione
La scienza completa del bhaktiyoga che ci spiega l'arte di amare e servire Dio.



La Scienza Della Realizzazione Spirituale
Collezione di conferenze di Srila Prabhupada.



Gli Insegnamenti Di Sri Caitanya
La spiegazione dell'aspetto personale della Verità Assoluta.



Gli Insegnamenti Di Kunti Devi
Devozione e femminilità in una donna devota al Signore Supremo.



Gli Insegnamenti Di Kapila Deva
L'analisi usata come strumento per la comprensione della conoscenza vedica.



La Via Della Perfezione
Una spiegazione semplice e chiara dello yoga adatto a tutti in questa era.



Prabhupada · Un Santo Del XX Secolo
La biografia del fondatore, in Occidente, del movimento Hare Krsna.



Viaggio Facile Verso Altri Pianeti
La visione vedica dell'origine dell'universo e della vita su altri pianeti.



Prabhupada Lilamrta
La narrazione della vita e delle opere di un puro devoto contemporaneo, in un racconto avvincente.



La Cucina Degli Hare Krsna
L'aspetto culinario della cultura più antica del mondo, amica degli animali...



Per Informazioni: Bhaktivedanta Book Trust  Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val Di Pesa (FI)  Telefono 055/8076414









fine del numero di settembre-ottobre 1992.